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Il Fallaci d'Egitto

di Andrea Marcon - 01/04/2008

       

 

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Credevo che il passaggio di Giuliano Ferrara nel fronte degli antiabortisti d’assalto, addirittura alla guida di un partito ad hoc, ed il suo incontro con il Papa rappresentassero la vetta inarrivabile dell’ipocrisia, della faccia di bronzo, della mancanza di senso del ridicolo. Invece, come sempre, non c’è limite al peggio.
In questi giorni scopriamo che anche il Fallaci d’Egitto è stato illuminato dalla fede cristiana e ha deciso di far sapere ai lettori del Corrierino della Sera della sua meditata e profonda conversione. Quest’ultimo termine implica però che vi sia stato un passaggio; se è chiaro il punto di approdo (il cristianesimo, appunto), non lo è altrettanto quello di partenza.
Cos’era insomma Magdi "Cristiano" Allam prima di scoprire la sua nuova vocazione? Del resto, tutta la carriera del vicedirettore ("ad personam") del quotidiano di Via Solferino è all’insegna di improvvisi quanto incomprensibili passaggi e cambi di bandiera.
Nasce egiziano e poi scopre di amare l’Italia più degli italiani stessi. Scrive sulle pagine della sinistrorsa Repubblica e poi si ritrova al Corrierino a sfornare pezzi così intrisi di razzismo da fare invidia a un Goebbels. Da illustre Signor Nessuno del giornalismo, diventa editorialista dei due principali giornali italiani, e ciò malgrado le sue doti di scrittura, la capacità argomentativa e la profondità dei contenuti siano da licenza media. Non c’è nessun bisogno di leggere un suo articolo per sapere cosa c’è scritto: da anni Allam non fa che ripeterci che l’Occidente buono ma troppo arrendevole è minacciato all’esterno, e anche al suo interno, dai cattivoni islamici che devono essere zittiti, espulsi (se hanno commesso l’errore di farli entrare a casa nostra) e in qualche caso (vedi Iran) pure bombardati con l’atomica. Viene spacciato per esperto della materia, ma in realtà le sue conclusioni sono fondate su elementi di fatto tanto noti quanto banali... da Langley potrebbero almeno fare lo sforzo di mandargli delle veline un tantino più approfondite.
Insomma, non vorranno farci credere che Allam, oltre che egiziano, giornalista e indipendente, fosse pure musulmano...