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Il libro della settimana: R. Bosio, A. Zoratti, Fermiamo Mr.Burns.Come evitare la trappola nucleare

di Carlo Gambescia - 03/04/2008

Il libro della settimana: Roberto Bosio, Alberto Zoratti, Fermiamo Mr.Burns.Come evitare la trappola del nucleare, Arianna Editrice, Bologna 2007, pp. 224, euro 12,90 - redazione@ariannaeditrice.it - www.ariannaeditrice.it

Con il probabile ritorno al potere di un centrodestra “nuclearista”, il meno che si possa dire di questo interessante libro di Roberto Bosio e Alberto Zoratti è che si tratta di un testo di stringente attualità. E per una ragione semplicissima.
Perché rappresenta una guida documentata e chiara per quei milioni di italiani contrari, nel 1987 come nel 2008, alla costruzione delle centrali nucleari. Un’Italia che vuole puntare sulle energie alternative all’atomo, e non solo. E che detesta il Mister Burns dei Simpson, proprietario di una centrale nucleare. Un "personaggino" che nel nostro paese può far rima con il padrone della principale network televisivo privato. Quel Berlusconi, che in caso di vittoria elettorale, sogna di rilanciare in grande stile il programma nucleare italiano. Ma, per dirla tutta, anche un programma come il "Grande Fratello", pur non provocando morti come l'atomica su Hiroshima, ha sicuramente danneggiato il cervello di milioni di giovani italiani. Ma questa è un’altra storia. O forse magari un altro libro, sempre ad opera di Bosio e Zoratti… Soprattutto Boratti, che è insegnante (mentre Zoratti è biologo), avrà potuto rilevare di persona i danni “cerebrali” provocati ai suoi studenti dall’esposizione, per così dire, alle radiazioni ionizzanti di “Amici” e dei “Cesaroni”…
Ma basta con le battute. Torniamo al libro, lasciando la parola agli autori:

“ Lo scopo di questa pubblicazione non era certo quello di mettere la parola fine al dibattito sull’energia e su un futuro rispettoso dell’ambiente e delle persone […], ma, al contrario, di stimolarlo. Abbiamo voluto dimostrare, con dati e documentazione alla mano, che la scelta nucleare presenta notevoli contraddizioni, che è sostanzialmente falsa la lettura per cui tutta la comunità scientifica sarebbe propensa al nucleare e che le energie alternative sarebbero una farsa o che non c’è speranza alla crescita perpetua dei consumi. Questo libro vuole suggerirci anche altro: che non esistono solo interessi macroeconomici, dossier foraggiati o interessi privati presentati come verità assolute; c’è tutto un ambito, all’interno del quale noi, come singoli, siamo responsabili in toto: le questioni del risparmio energetico, della diminuzione della nostra impronta ecologica, non nascono e non devono nascere soltanto da normative di amministrazioni illuminate, ma in primo luogo devono partire da noi, dal nostro quotidiano” (p. 149).

Il che significa che Fermiano Mr. Burns oltre a offrire una seria ricostruzione della questione nucleare (capitoli 1-5), indica soluzioni alternative (capitoli 6-8): progetti che tuttavia richiedono in primis la nostra consapevole partecipazione. Ad esempio di come uscire dalla schiavitù fossile, o ancora di come cambiare i nostri stili di vita, a cominciare da una mobilità meno insostenibile. Diciamo che il passaggio all’energia solare ed eolica, nonché la crescita dei trasporti pubblici (a consumi energetici limitati), in sostituzione di quelli privati, possono essere a grandi linee alcune delle vie indicate per costruire un futuro radioso e non "radioattivo". Sulla base, ovviamente, di un' economia, se non basata sulla della decrescita, almeno sullo sviluppo molto lento…
Da questo punto di vista sono piuttosto interessanti le schede 2-3, sulle possibili campagne della società civile: quella di "Stacca la spina", contro il dumping nucleare italiano nei confronti dei paesi dell'Est, costretti produrre energia sporca a basso costo per noi (http://www.staccalaspina.org/). E quella di “Farlife. Voglio una vita sostenibile”, sull'uso di prodotti equosolidali e a bassa "impronta" (http://www.myfairlife.it/ ). Eccellente anche la scheda 1: un caso di studio, dedicato alle “voglie nucleari dell’Enel”.
Completano il libro interessanti appendici (2-4), sui test nucleari, sugli incidenti all’arsenale militare e civile nucleare. Ottime la bibliografia e soprattutto la sitografia, aggiornate e documentate.
Chiudiamo, citando dalla “Lettera da Hiroshma”, scritta da Hara T., un “superstite”, e riprodotta nella appendice 1:

“Verso sera attraversai il ponte e mi diressi, attraverso i campi, in direzione del terrapieno che si trova ai margini di Yáwata. Una libellula nera si asciugava le ali su una roccia. Io feci il bagno là, respirando profondamente. Girando la testa, vidi i piedi della montagna avviluppati nel crepuscolo, mentre le cime lontane scintillavano ancora al sole che tramontava. Si sarebbe creduto in un paesaggio di sogno. Nel cielo, sopra di me, c’era un silenzio assoluto. Ebbi l’impressione di non essere venuto sulla terra che dopo l’esplosione della bomba atomica” .

Ecco, anche noi tutti siamo venuti al mondo, dopo quell’esplosione. E, come nel caso di Hara T. non è solo un’impressione. Sarebbe bene non dimenticarlo mai.