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L'uomo medio a rotelle

di Miguel Martinez - 03/04/2008

 

La liquefazione del mondo - descritta così bene da Szygmunt Bauman - si manifesta come velocità e mobilità.

Che sono esattamente le due caratteristiche fondamentali di quelle incredibili fortezze mobili in cui si rinchiude e si agita una vasta parte della nostra specie.

Su questo tema - lo spirito della fluidità come essenza dei nostri tempi, e la sua materializzazione automobilistica, vi lascio qualche riflessione del geniale Gilles Châtelet, matematico, anarchico, filosofo.

"Giovani nomadi, noi vi amiamo! Siate ancora più moderni, più mobili, più fluidi, se non volete finire come i vostri avi nei campi di fango di Verdun. Il Grande Mercato è il vostro banco di prova! Siate leggeri, anonimi e precari come gocce d'acqua o bolle di sapone: è l'uguaglianza vera, quella del Gran Casinò della vita! Se non siete fluidi, molto presto diventerete dei residuati. Non sarete ammessi al Gran Party mondiale del Grande Mercato... siate assolutamente moderni - come Rimbaud - , siate nomadi e fluidi oppure crepate come residui vischiosi!

 Il fatto è che c'è bisogno di molto spazio, di tanti sacrifici ed energie, di mutilazioni e di cadaveri affinché l'"uomo medio" diventi auto-mobile e si ritenga nomade. E' per questo che tutte le amministrazioni che si pretendevano fedeli alla voce della modernità [...] si sono sempre considerate le vestali zelanti della carretta, dell'uomo medio a rotelle, considerato l'incarnazione del "dinamismo" della società civile. Così, ogni autostrada è anzitutto un'autostrada sociale, e ciò che si può definire il petrol-nomadismo della carretta si trasforma spesso in petainismo a rotelle: l'automobile è anzitutto il lavoro, la famiglia, e l'idiozia montata su quattro ruote.

Immaginate i nostri milioni di piccoli rinoceronti stipati in uno dei grandi budelli del reverendo Moon [che aveva proposto un sistema di tunnel e autostrade intercontinentali]! Sbraitano forse la loro "libertà", e da vicino hanno l'aria un po' ringhiosa delle loro carrozzerie, ma visti dall'alto del "grande alambicco", formano una massa fluida perfettamente docile, che chiede solo una cosa: avanzare senza problemi.

Non si sottolineerà mai abbastanza quanto sia stato decisivo questo addomesticamento di massa tramite l'automobile, per assicurare la transizione tra ciò che converrà chiamare "le Solidarietà tradizionali", e lo scatenamento inaudito dell'individualismo moderno. Che importa se la carretta uccide, inquina, e spesso rende perfettamente scemi, se la sua proliferazione distrugge ogni spazio urbano degno di questo nome, dal momento che la posta in gioco è assicurare l'addomesticamento di gigantesche masse umane, forgiare miliardi di psicologie di uomini medi a rotelle - di "mentalità-autostrade" - che scimmiottano ovunque, giorno e notte, tanto da farne un paesaggio, le fluidità e le competizioni del Grande Mercato?..."

Da Gilles Châtelet, Vivere e pensare come porci. L'istigazione all'invidia e alla noia nelle democrazie-mercato, Arcana Libri, Roma 2002.