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Una leggenda su Obama - E’ una questione d'umore, amico

di Ralph Nader - 05/04/2008

 

 

L'autobus della campagna "Obamarama" stava ruggendo su un'autostrada del New Hampshire vicino a Nashua quando un aiutante scoprì il Bar Sport abbandonato No Holds Barred. "Fermiamo il bus" urlo, "e facciamo un incontro casuale". Obama ed il suo entourage uscirono dal bus e si diressero verso l'entrata, sulla quale era appesa una grande insegna: "SEDE DEL POLI - BEER: DOVE LE BEVANDE, LE POLITICHE E GLI SPORT SI MESCOLANO"!

Nel bar gremito, gli uomini e le ragazze si stavano riunendo per l'inizio del grande gioco. Prima del gioco, tuttavia, c'era un'ora di discussione politica. I loro occhi si allargarono stupefatti quando videro Barack, saltellare attraverso la porta con gli agenti segreti che gli fanno la scorta.

Il bar aveva un grande mercato, con un enorme camino crepitante, dove i clienti facevano i loro normali scambi. Obama era pronto per qualcosa del genere.

 

Cominciò: "Mi candido per cambiare. Hanno detto che proponiamo le nostre opinioni troppo alte in Iowa e poi ora non è il momento. Dimostrai ai cinici l'errore nel paese del grano e lo dimostrerò a loro anche nello stato del granito. Dimostrarvelo significa, nessun discorso, venite da me. Il momento di cambiare è arrivato".

 

Uomo numero 1 - "giusto, Barack, voi state andando al potere alla Casa Bianca, le grandi aziende già hanno il potere, come farete a dare il potere alla gente comune?"

 

Obama - "Fate attenzione. Un salto alla volta. Noi siamo un popolo. Aiutatemi a vincere."

 

 

Ragazza numero 1 - "Voi dite, cambiamento, bene come taglierete il tronfio bilancio militare pieno di sprechi immensi, frodi ed abusi, quando specificamente avete detto <<espanderò e modernizzerò i militari?>> Dato che esso è già metà o più del bilancio di gestione del governo e comprime i programmi per i bambini, la salute e tutte le altre voci di spesa. Sono un ragioniere e conosco i numeri."

 

Obama - "Esattamente. Il nostro tempo per il cambiamento è venuto. Sto andando a cambiare le vecchie armi con delle nuove ed i soldati anziani con dei nuovi. Quello è cambiamento reale - alla radice dell'erba."

 

 

Uomo numero 2 - "Voi non sembrate avere delle incertezze, Barack."

Obama - "E' una questione d'umore, amico".

 

La folla si stava agitando e le domande vennero sempre più velocemente.

 

"Perché siete per l'energia nucleare finanziata dal contribuente?"

 

"Vi opporrete agli aumenti di stipendi, pensioni e all'assicurazione contro le malattie per i Congressisti finché non l'avranno gli americani?"

 

"Siete a favore dell'abrogazione della legge Taft - Hartley del 1947'"

 

"Come potete parlare di cambiamento e prendere i finanziamenti della campagna dai grandi avvocati corporativi e dai loro capi?"

 

Obama, sorridente: "è una questione d'umore, amici. Tutto il resto sono dettagli che potete osservare sul mio sito web - obama_is_us.org. Stiamo preferendo la speranza alla paura."

 

 

Ragazza numero 2 - "giusto, risponda a questo che probabilmente non c'è sul vostro sito web. Quando andrete a incontrarvi con Jesse Jackson ed Al Sharpton e a fare campagna nei ghetti neri - come Harlem o Watts?"

 

Obama - "Oh, date a quella signora dura una Poli - beer, pago io! Siamo una nazione."

 

 

Uomo numero 3 (con una maschera di Obama) - "Sono il vecchio Obama, si ricorda di me? Ero per l'assistenza sanitaria statale per tutti. Ero fortemente per i diritti palestinesi e per la sostituzione del NAFTA e del WTO, non per ritoccarli. Ero per la tassazione dei super ricchi e per difendere le class actions. Ero per limitare i tassi di interesse da squalo delle carte di credito e dei mutui. Che mi è successo?"

 

Obama - "bene, non vi ho detto che mi candido per il cambiamento?"

 

 

Ragazza numero 3 - "sembrate essere per tutto, ma non tutto è per tutto. Alcuni sono contro tutto. Mi dica, le grandi società, gli avidi appaltatori della difesa, le società assicurative, petrolifere e farmaceutiche cominciano a tremare nei loro stivali al pensiero che voi siate il favorito?"

 

Obama, alzando il suo mento - "bene, Ma'am, non abbiamo ancora ordinato il nostro sismografo."

 

Gli Ooooh ed i boh si diffondono intorno al mercato. Alcuni cominciano ad andarsene.

 

Uomo numero 4 - "siete uno di quegli avvocati astuti di Harvard, Barack. Eravate un insegnante di diritto costituzionale. Eravate contro l'invasione e l'occupazione illegale dell'Iraq. Così, perché non state mettendo insieme sia - l'incriminazione dei criminali di guerra della Casa Bianca seguita dalla condanna al senato?"

 

Obama - "Voi non capite (testualmente), il dibattito sull'incriminazione appartiene alla stessa vecchia politica di Washington. Mi candido per il cambiamento. Non ho necessità di puntare le dita. Siamo un popolo."

 

 

Ragazza numero 4 - "Ciao, Barack. Sono ermafrodita e mi piace la vostra politica mescolata di armonia."

 

Obama - "Grande! Allora che ne dici di un ballo veloce per il bar prima che vi lasci," egli disse, canticchiando la melodia dell'inno di battaglia della Repubblica - "Stiamo preferendo l'unità alle divisione, noi stiamo mandando un potente messaggio: il cambiamento sta arrivando in America, è una questione d'umore, amico…"

 

Scritto il 7 gennaio 2008 tradotto da F. Allegri per Futuroieri in data 4 aprile 2008

http://digilander.libero.it/amici.futuroieri