Bisogna bruciare Hugo Chavez?
di Thierry Meyssan e Cyril Capdevielle - 18/01/2006
Fonte: Comedonchisciotte
Un'organizzazione per la difesa dei diritti umani, il Centro Simon
Wiesenthal, e i quotidiani francesi Libération e Le Monde hanno
lanciato delle accuse diffamanti contro il presidente del Venezuela,
Hugo Chavez: sarebbe antisemita. Manipolando, in evidente mala fede,
parte di una sua citazione, tentano di screditare una personalità
politica che si è imposta come riferimento anti-imperialista, allo
stesso tempo per i movimenti progressisti latino-americani e per
l'Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio.
La polemica
Il Centro Simon Wiesenthal, principale organizzazione ebraica per la
difesa dei diritti umani ha inoltrato, il 4 Gennaio 2006, una
lettera al presidente venezuelano Hugo Chavez Frias per esigere
delle scuse pubbliche in seguito a delle frasi antisemite che
avrebbe pronunciato. Parallelamente, l'associazione ha scritto ai
presidenti di Argentina, Brasile, Paraguay ed Uruguay per chiedere
loro di bloccare il processo di integrazione del Venezuela nel
Mercosur (mercato comune latino americano) fintanto che Hugo Chavez
non avesse pronunciato scuse pubbliche (1).
Immediatamente, il corrispondente dell'Agenzia Reuters a Caracas
(Venezuela) pubblica un comunicato. Nel frattempo, agisce con
precauzione. Rileva che lo scritto ufficiale dei discorsi
presidenziali differisce dalla citazione pubblicata dal Centro
Wiesenthal e riproduce il passaggio incriminato. La versione inglese
del comunicato, pubblicata 15 ore dopo, è stata riscritta dalla
direzione. La citazione non è più riprodotta, il giornalista nota
che il Presidente Chavez non ha parlato degli Ebrei, ma lascia
pensare che abbia espresso il suo antisemitismo in maniera allusiva.
(2)
Il comunicato del Centro Wiesenthal viene ripreso da alcuni
quotidiani di estrema destra in Argentina e in Venezuela, ma alla
vista della citazione esatta diffusa da Reuters, la maggior parte
dei giornali si astengono e la polemica rientra.
Un nuovo tentativo è fatto da La Voce dell'America. La radio del
Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, si accontenta di riportare
la versione del Centro Wiesenthal ed evita scrupolosamente di
riprodurre la citazione incriminata (3). Ancora una volta, nessuna
reazione.
E' in effetti il quotidiano francese Libération, di proprietà di
Edouard De Rothschild (nella foto sotto), che cerca di rilanciare la
polemica. Non senza audacia, cita i discorsi del Presidente
Chavez...... ma tagliandoli (4). Per rinforzare l'accusa, Libération
aggiunge che il Presidente venezuelano ha avuto come consigliere per
un anno il sociologo argentino Norberto Ceresole, che presenta
contemporaneamente come revisionista e partigiano della dittatura
militare.
Il giornalista francese che firma l'articolo, Jean-Hébert Armengaud,
è conosciuto per la sua opposizione personale alla rivoluzione
bolivariana, come d'altro canto, a tutti i regimi progressisti
dell'America Latina. E' notoriamente l'autore di articoli diretti
contro le politiche di Fidel Castro e di Jean-Bertrand Aristide.
L'articolo del Sig. Armengaud è ripreso da Associated Press, e poi
da Le Monde (5). La voce per diffamare il presidente venezuelano è
lanciata.
Manipolazioni
Secondo il Centro Simon Wiesenthal il Presidente Chavez avrebbe
dichiarato: "Il mondo appartiene a tutti tuttavia alcune minoranze,
i discendenti degli stessi che crocifissero il Cristo, si sono
appropriati delle ricchezze del mondo". Questi discorsi
riprenderebbero le vecchie tiritere antisemite che
contemporaneamente accusano gli Ebrei di essere deicidi e di
accaparrarsi le ricchezze.
Secondo Libération, il Presidente Chavez avrebbe identificato
i "padroni del mondo" dichiarando "più che mai ci manca Cristo
(....), ma capita che una minoranza, i discendenti di coloro che
crocifissero il Cristo (...) si sia impadronita delle ricchezze del
mondo (...) e abbia concentrato queste ricchezze in poche mani".
Nè il Centro Wiesenthal nè Libération indicano le circostanze nelle
quali questi discorsi sono stati tenuti, nè a quale auditorio
fossero indirizzati.
In realtà, Hugo Chavez Frias si esprimeva alla vigilia di Natale
davanti ad un'associazione cattolica di sinistra. Egli ha
dichiarato: "Il mondo appartiene a tutti, tuttavia delle minoranze,
i discendenti di coloro che crocifissero il Cristo, i discendenti di
coloro che espulsero da qui Bolivar e lo crocifissero in un certo
senso a Santa Marta, in Colombia; una minoranza si è appropriata
delle ricchezze del mondo; una minoranza si è appropriata dell'oro
del pianeta, l'argento, i minerali, l'acqua, le buone terre, il
petrolio, le ricchezze dunque e le ha concentrate in poche mani:
meno del 10% della popolazione mondiale è proprietaria di più della
metà delle ricchezze del mondo". (6)
Interrogato da Réseau Voltaire, il direttore del Centro Wiesenthal
di Buenos Aires, Sergio Widder ammette che "esiste un margine di
ambiguità nelle dichiarazioni" incriminate (7). Egli riconosce:
Che il Presidente Chavez non parlava degli Ebrei, nè esplicitamente
nè implicitamente.
Che i teologi della Liberazione, che animano il centro di sviluppo
locale umano integrale (8) dove il Presidente Chavez si esprimeva in
questa Vigilia di Natale, non considerano gli Ebrei come
responsabili della morte del Cristo, ma l'Impero Romano; e che
costoro sviluppano una spiritualità secondo la quale il Cristo ha
mostrato la voce della liberazione interiore e politica in
contrapposizione all'imperialismo.
Che le minoranze che il Sig. Chavez ha stigmatizzato come animate
dalle stesse intenzioni degli assassini del Cristo erano la classe
dirigente venezuelana, che espulse Bolivar e lo lasciò morire in
Colombia, ed il sistema globale attuale che concentra le ricchezze
nelle mani del 10% della popolazione mondiale.
Comunque sia, il Sig.Widder mantiene parzialmente le sue accuse con
la motivazione che l'importante non sarebbe cosa ha detto il
Presidente Chavez, ma quello che il suo auditorio rischia di
comprendere; dovendo un dirigente di questa importanza tenere
discorsi chiari e scevri da ambiguità. Nel frattempo il Sig. Widder
ammette che il discorso del Presidente Chavez era chiaro per il suo
auditorio e non c'è modo di citare esempi di gruppi, escluso il
Centro Wiesenthal, che avrebbero interpretato questi discorsi come
antisemiti. Inoltre, il Sig. Widder tiene a precisare che il Centro
Wiesenthal non si pronuncia sulla politica generale del Sig. Chavez.
La posta in gioco
Questa polemica, in mancanza di seri elementi su cui basarsi,
riflette delle poste in gioco precise e considerevoli. Il Centro
Simon Wiesenthal, lungi dall'essere unicamente una associazione
ebraica di difesa dei diritti dell'uomo conosciuta per aver condotto
con successo la caccia ai criminali nazisti, è anche divenuto un
organo di sostegno della politica israeliana. Ecco perchè, se il
Réseau Voltaire è fiero di aver agito al fianco del Centro Simon
Wiesenthal per lottare contro il risorgere dell'antisemitismo, non
può prendere per oro colato tutte le sue dichiarazioni.
In pieni anni '80, il Centro organizza dei dibattiti sul terrorismo
che sono in effetti delle tribune contro la resistenza palestinese.
All'inizio degli anni '90, il Centro fornisce un rapporto
interamente composto di documenti che accusano delle aziende
francesi e tedesche di fornire gas mortali a Saddam Hussein per
gasare la popolazione irachena. Nel 1992, il Centro promuove una
petizione per sostenere la fazione del leader bosniaco Alia
Itzetbegovic e far intervenire la Nato; eppure Itzetbegovic è un
vecchio militante nazista, ma è sostenuto da Israele. Al giorno
d'oggi, il Centro si adopera per delle azioni contro l'Iran. Nella
pagina del suo sito internet, il Centro propone dei viaggi in
Israele, includendo incontri con "i dirigenti israeliani presenti e
futuri" ( sic ) e una visita ad una base militare di Tsahal.
Nel suo comunicato sui discorsi attribuiti al Presidente Chavez, il
Centro lo paragona al Presidente iraniano Mahmoud Ahmadinedjad. Più
direttamente, Libération ricorda che la prima visita ufficiale del
Sig. Ahmadinedjad all'estero dovrebbe aver luogo in Venezuela ove
sarà ospite del Sig. Chavez. Il quotidiano francese cita nel brano
il caso di Norberto Ceresole, un vecchio consigliere del Sig.
Chavez, sottolineando che era revisionista. Libération si astiene
dal precisare da una parte che è precisamente a causa del suo
revisionismo che Hugo Chavez lo congedò (9), e d'altra parte che il
Sig. Ceresole fu anche consigliere dei dirigenti iraniani. A questo
titolo, giocò un ruolo centrale nel riavvicinamento fra il Venezuela
e l'Iran in seno all'Organizzazione dei Paesi Esportatori di
Petrolio (OPEC ).
In altri termini, nel momento in cui gli Stati Uniti ed Israele
preparano un'azione militare contro l'Iran e tentano di isolarlo dal
punto di vista diplomatico, il Centro Wiesenthal accusa falsamente
il Presidente Chavez di antisemitismo per isolarlo a sua volta.
Per assicurarsi il sostegno del Dipartimento di Stato degli Stati
Uniti in questa manipolazione, il Centro Wiesenthal non manca di
associare ai suoi sforzi un tentativo di bloccare l'adesione del
Venezuela al Mercosur, in modo di rilanciare il progetto di zona di
libero scambio che il Presidente George W.Bush aveva invano tentato
di imporre al summit di Mar del Plata.
Le accuse diffamatorie del Centro Simon Wiesenthal fanno seguito ad
una lunga lista di campagne di stampa condotte contro il Presidente
Chavez. Questi è stato infatti successivamente qualificato dalla
stampa atlantistica
come "golpista", "gorilla", "dittatore", "populista", senza mai
arrivare a fondare queste ingiurie.
Ci dispiace che il Centro Simon Wiesenthal, la cui azione contro i
nazisti suscita una viva ammirazione, si unisca a queste campagne e
comprometta così la lotta contro l'antisemitismo, riducendola ad una
semplice manovra politica per spingere gli interessi israeliani.
Thierry Meyssan
Giornalista e scrittore, Presidente del Réseau Voltaire
e Cyril Capdevielle
Fonte: www.voltairenet.org
Link: http://www.voltairenet.org/article133475.html
10.01.06
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di GIORGIA
Note:
1 "El Centro Simon Wiesenthal condena declaraciones antisemitas de
Hugo Chavez y reclama disculpas publicas ", Centro Simon Wiesenthal,
Buenos Aires, 4 gennaio 2006.
2 "Centro Wiesenthal condena declaraciones ` antisemitas ` de
Chavez " , Reuters , Caracas, 4 gennaio 2006, 6h58 GMT. Versione
inglese " Wiesenthal Center slams Chavez ` anti-semitic ` talk "
alle 21h55 GMT
3 "Jewish Group Accuses Venezuelan President of Anti-semitic
comments ", Voice of America, 5 gennaio 2006.
4 "Il credo antisemita di Hugo Chavez " di Jean-Hébert Armengaud,
Libération 9 gennaio 2006.
5 "Il Centro Wiesenthal accusa Hugo Chavez di antisemitismo " , Le
Monde 9 gennaio 2006.
6 "El Mundo tiene para todos, pues , pero resulta que una minorias,
los descendientes de los mismos que crucificaron a Cristo, los
descendientes de los mismos que echaron a Bolivar de aquì y también
lo crucificaron a su manera en Santa Marta, allà en Colombia. Una
minoria se aduenò delas riquezas del mundo, una minoria se aduenò
del oro del planeta, della plata, de los minerales, de las aguas, de
las tierras buenas, del petròleo, de las riquezas , pues, y han
concentrado las riquezas en pocas manos : menos del diez por ciento
dela poblaciòn del mundo es duena de màs de la mitad de la riqueza
de todo el mundo " Hugo Chavez Frias 24 dicembre 2005.
7 "Existe un margen de ambiguedad en sus declaraciones " colloquio
telefonico con Sergio Widder 9 gennaio 2006.
8 Centro de desarrollo endogeno integral humano.
9 Una violenta polemica oppose a questo proposito Norberto Ceresole
al Vice Presidente Josè Vincente Rangel.