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Yankee go home

di Paolo Emiliani - 18/01/2006

Fonte: Rinascita




Allende fu, in Cile, un presidente socialista accerchiato da governi
agli ordini di Washington.
Il colpo di Stato di Pinochet (che qualche idiota ignorante ha
definito fascista) fu, purtroppo, il naturale epilogo di quella
avventura ed il Cile tornò ad essere terra di predazione per le
multinazionali yankee, abituate a fare il comodo loro nel cortile di
casa Usa, ovvero tutta l'America Latina, con l'esclusione di Cuba e
di poco altro.
Le cose, però, stanno cambiando.
E se Lula in Brasile, pur arrivando con l'etichetta di "presidente
sindacalista" non ha mantenuto le aspettative del suo popolo, il
Venezuela con Chavez sta vivendo una stagione di grande rinascita
nazionale; la Bolivia di Evo Morales sembra seguire quelle orme (non
a caso i rapporti tra Bolivia e Venezuela non sono mai stati così
solidali come ora); in Perù è stato eletto presidente il più
moderato, ma sempre di "area socialista" Alejandro Toledo e ora
anche il Cile ha un presidente socialista.
Michelle Bachelet, prima donna a essere eletta capo di Stato in un
Paese del Sudamerica, ha raccolto il 53,49% dei voti alle elezioni
presidenziali sconfiggendo il suo avversario, il candidato
conservatore, Sebastian Pinera. La socialista Bachelet è figlia di
un generale dell'aviazione morto in carcere (dopo mesi di tortura)
durante la dittatura di Augusto Pinochet.
La "Presidenta", che ha subito ricevuto i complimenti di Hugo
Chavez, ha un ambizioso piano per i suoi primi 100 giorni, ricco di
36 impegni.
Grande sforzo sarà concentrato nella creazione di occupazione,
specialmente per i giovani.
E' previsto poi un aumento automatico delle pensioni minime; la
crescita di 20.000 posti per gli asili nido; la creazione del
Ministero della Sicurezza cittadina; la gratuità degli ospedali per
le persone oltre i 60 anni; la sostituzione del sistema elettorale
con un altro che meglio assicuri governabilità e rappresentatività;
un codice con nuove misure a favore delle donne nel mondo del lavoro
e la designazione di un Ministro dell'Ambiente.
La Bachelet toccherà sicuramente gli interessi americani in Cile, ma
questo non è più il tempo di un Pinochet. Tra le nazioni
sudamericane comincia ad esserci solidarietà e questa volta
Washington corre seriamente il rischio di perdere, ci auguriamo per
sempre, il controllo del suo cortile casalingo. Un esempio da
imitare in ogni parte del mondo.

p.e.