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Come si diventa consiglieri del principe

di Carlo Gambescia - 11/04/2008

 

Una premessa, stando alle ricerche, circa il 90 per cento delle persone svolge un lavoro che non ha scelto. Quindi a scegliere e “concretizzare” sono soltanto pochi individui particolarmente ambiziosi e in certo senso dotati, anche se non in misura eccezionale.
Pertanto, per venire al consigliere del principe, che nella nostra accezione è qualcosa di più dello spin doctor e qualcosa di meno dell' ideologo novecentesco, ci troviamo davanti a una persona particolarmente ambiziosa. Capace però di mettere astutamente a frutto una dotazione “genetica”, appena al di sopra della media. Insomma, chiunque abbia un coefficiente di intelligenza elevato, se non elevatissimo, di regola, preferisce tenersi fuori dai giochi politici. Il che signfica che il consigliere del principe piuttosto che intelligente è astuto. E soprattutto ritiene che la politica sia il veicolo più sicuro per ascendere socialmente.
Come inizia la sua carriera? In genere studia scienze sociali, giuridiche o economiche. E fin da studente universitario, comincia a muoversi con astuzia, per costruirsi una carriera accademica, asserendo però pubblicamente, che non è proprio il suo sogno fare il professore-burocrate, dal momento che ama le libere professione ( intanto però lavora sotto traccia…). Ma al tempo stesso, pratica ambienti politici, senza però sbilanciarsi troppo. Anche se spesso ama flirtare con frondisti altrettanto giovani. Che in seguito abbandonerà a un destino di anonimato, in particolare i più intelligenti e dunque potenzialmente pericolosi come concorrenti.
In genere il futuro consigliere del principe, da giovane, indossa gli abiti del radicale: parla di rinnovamento politico. Deve in qualche modo mettersi in luce, ma con juicio. Di qui la sua grande attenzione nei riguardi delle relazioni sociali, perché il suo obiettivo è quello di crearsi una rete di conoscenze accademiche e non: una specie di capitale fiduciario, che in futuro potrà spendere a suo vantaggio. Sotto questo aspetto il futuro consigliere del principe fonda riviste, organizza convegni, si lancia in attività editoriali, pubblica libri, e sceglie di scrivere solo per quei giornali e riviste che possono conferirgli la giusta visibilità. Anche gli amici - se così si possono chiamare - sono da lui usati in termini utilitaristici.
Insomma, il consigliere del principe, fin da giovane, è un grande manipolatore di persone. Una volta conseguita una posizione accademica - in genere intorno ai quarant’anni - è pronto per la grande scalata. Glissa sulle sue posizioni politiche giovanili, per iniziare la marcia decisiva di avvicinamento al principe. Che in genere avviene, per gradi, attraverso la direzione scientifica di varie fondazioni vicine al principe. Dove può mettere a frutto, e moltiplicare, la sua rete di conoscenze, editoriali, accademiche, politiche e giornalistiche.
A questo punto, di regola, l’aspirante consigliere del principe scrive un libro encomiastico ma dalla veste scientifica - talvolta più di uno - per guadagnarsi il favore del suo futuro sovrano. Il quale, soprattutto se gode di potere assoluto ed è sensibile all’adulazione, non può non chiamarlo alla sua corte. E il nuovo consigliere corre… ma con dignità. E di lì poco, soprattutto se il principe è circondato da persone mediocri, finisce per rendersi indispensabile. Ovviamente la nomina, ufficiale o ufficiosa, a consigliere del principe gli apre la porta del grande gioco politico-mediatico. Ora è al culmine della carriera. Potrebbe anche diventare ministro.
L’unico rischio "professionale" dipende dai suoi legami con il principe, al cui destino è legato. Di regola, se cade il principe, cade anche il suo consigliere. Ma se si è ancora relativamente giovani, il "gioco" può ricominciare con un altro principe. E ovviamente in un altro principato.