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La vera storia di Giovanna

di Franco Cardini - 15/04/2008

   
Alla luce del libro che il modernista Gerd Krumeich dedica a Giovanna d’Arco, l’eroina francese del XV secolo, il medievista Franco Cardini sottolinea le difficoltà della ricostruzione storica della figura di Giovanna.
A complicare il quadro ci sono state le ripetute attualizzazioni e strumentalizzazioni dell’eroina che la storiografia e la politica hanno compiuto nel corso dei secoli. Krumeich non pretende di ricostruire la verità obiettiva su Giovanna, bensì di comporre il quadro delle opinioni dei suoi contemporanei riguardo a una figura tanto amata e al contempo ferocemente odiata. Una contrapposizione delle posizioni che si riflette anche nei processi per stregoneria a cui fu sottoposta: il primo la condannò al rogo nel 1431, il secondo la riabilitò fra il 1450 e il 1456.


Un piccolo libro di sintesi, sobriamente illustrato, rappresenta il punto d’arrivo al quale attualmente potrebbero pervenire lo studioso, lo studente o comunque l’interessato a uno dei temi forse non più importanti ma certo più affascinanti del nostro Medioevo, se si volessero aggiornare su un tema specifico. Con tutto ciò va detto che il Giovanna d’Arco di Gerd Krumeich non è soltanto il resoconto di uno status quaestionis. L’autore, docente di Storia moderna nella Heinrich Heine-Universitaet di Düsseldorf è studioso di storia francese e di storia militare; [...] a Giovanna d’Arco egli si era già dedicato con un lavoro di storia della storiografia uscito nel 1989. A giudicare dalle ultime pagine del saggio, che corrispondono al decimo capitolo intitolato «La fortuna storica», i suoi interessi propriamente storiografici sulla figura della Pulzella non si sono gran che approfonditi, a parte il doveroso e comunque inevitabile sguardo alle versioni cinematografiche più recenti, cioè quelle di Rivette, del 1994 e di Besson del 1999.
Va da sé che l’attenzione al cinema non è direttamente collegabile agli studi di ordine storiografico. Il legame tuttavia esiste, anche perché il cinema incide sull’immaginario mass-mediale corrente molto di più delle monografie scientifiche. Se ne deduce che Giovanna è, non da oggi, una figura continuamente richiamata in campo quando si tratta della traduzione anche politica della memoria storica e di quello che si è convenuto di definire «l’uso della storia». Stupisce dunque un po’ che a Giovanna non siano dedicati cenni al significato anche politico che essa ha assunto nella storia almeno francese anche recentissima. Le poche righe dedicate al conflitto di appropriazione della sua immagine fra Destra e Sinistra francesi tra ‘800 e ‘900 non giungono ai tempi nostri: ma anche nelle più recenti versioni del gollismo, negli ambienti del Partito Socialista e in quel che resta del Front National, la polemica circa l’interpretazione dell’eroina resta dura e accanita.
Si farebbe tuttavia un torto al piacevole e limpido studio del Krumeich se non lo si giudicasse per quello che è: cioè un lavoro teso a restituire onestamente alla storia un personaggio e una vicenda ricchi di problematiche profonde e dotate di molteplici significati.
L’autore insiste sul pericolo di ‘attualizzazione’ di quel personaggio e di quella storia; e molto correttamente sottolinea che è scientificamente parlando non solo ozioso ma anche errato il porsi domande di carattere apparentemente realista-razionalistico.
In altri termini è perfettamente inutile chiedersi se Giovanna fosse davvero di sesso femminile, se nelle sue vene scorresse sangue contadino o reale, se le sue visioni fossero di origine veramente divina o diabolica o frutto di frode o risultato di immaginazione, se avesse malattie fisiche o mentali in corso. L’importante, ci ricorda Krumeich, non è tanto riuscire a capire chi o che cosa essa fosse in una del resto inattingibile realtà obiettiva, bensì chi e che cosa la gente del suo tempo pensasse di lei e che cosa essa abbia significato per la storia del suo tempo.
Si è quindi dinanzi a una ricostruzione storicamente onesta e ricchissima di citazioni dirette delle fonti usate, equilibratamente attenta alle più qualificate voci della ricerca scientifica che di Giovanna si è occupata soprattutto negli ultimi decenni. Piace segnalare l’accuratezza nella ricostruzione del processo inquisitoriale che condusse Giovanna sul rogo, nel 1431, e di quello di revisione che invece la riabilitò, fra il 1450 e il 1456. Va da sé che il lungo periodo, fra il ‘400 e il ‘900, intercorso tra la sua riabilitazione e la sua canonizzazione la dice lunga circa la complessità della figura della santa e i dubbi che hanno accompagnato la Chiesa nella scelta che ha poi condotto alla gloria degli altari. [...] Buona la sintetica bibliografia finale, quattro dense pagine di indicazioni accuratamente selezionate.

Gerd Krumeich, Giovanna d’Arco, Bologna, Il Mulino, 2008, pp. 136, € 12.