Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Gaza, Israele dichiara guerra ad Hamas. Oltre 20 morti in un giorno

Gaza, Israele dichiara guerra ad Hamas. Oltre 20 morti in un giorno

di redazionale - 17/04/2008



Fadel Chanaa aveva 25 anni e lavorava come cameraman per l’agenzia britannica Reuters. È stato ucciso ieri a Gaza da un colpo di cannone sparato da un carro armato israeliano, nel giorno più sanguinoso da quando sono iniziati i raid israeliani, a marzo.

La sua automobile, che pure era contraddistinta dalla scritta "TV", è stata raggiunta in pieno giorno nei pressi del campo profughi di Boureij, e sul suo cadavere sono stati trovati i resti di flechette, un' arma controversa composta da minuscole freccette di circa tre centimetri, che al momento dello scoppio del proiettile di cannone si diffondono nell' area circostante.

Con Chanaa, solo nella giornata di ieri, sono morte altre 21 persone, tra cui cinque bambini palestinesi e tre soldati israeliani. Almeno cento sono invece le vittime dei raid degli ultimi due mesi nella Striscia.

Dichiarazioni di guerra


Quella che viene fuori dalle dichiarazioni dell’esecutivo di Tel Aviv delle ultime ore è una vera è propria dichiarazione di guerra alla striscia di Gaza, controllata da Hamas a partire dal giugno scorso.

Pur escludendo, per il momento, l’ipotesi di un’offensiva terrestre, il primo ministro Ehud Olmert ha ribadito di ritenere il Movimento della resistenza islamica come il "solo diretto responsabile di quello che avviene nella striscia di Gaza” al quale “far pagare il prezzo".

Secondo il capo del governo israeliano, a Gaza "c’è una guerra”, ma – come ha spiegato la radio dell’esercito – le autorità esitano ancora a dare il via libera a una vasta operazione terrestre per timore che Hamas risponda con "una pioggia di razzi" sulle città del sud di Israele in occasione dalla Pessah, la Pasqua ebraica, che inizia domenica e dura otto giorni.

Secondo fonti della Difesa israeliana, invece, Olmert attende la visita del presidente Usa George W. Bush, prevista alla metà di magio per il 60esimo anniversario della fondazione dello Stato d’Israele, prima di lanciare l’offensiva.

In tal caso, l’esercito israeliano dovrà fare i conti con la reazione di Hamas, che ha già invitato con un comunicato apparso su internet le Brigate Ezzedine al-Qassam, la sua ala militare, a “colpire il nemico sionista dovunque e con tutti i mezzi possibili in risposta ai crimini di Boureij”, in quanro “il nemico nnon comprende che la lingua della forza".

Torna il carburante

Nonostante l’escalation di violenze, Tel Aviv ha ripreso ieri le forniture di carburante verso la Striscia, sospese la scorsa settimana in seguito all’attacco al terminal di Nahal Oz da parte di un commando palestinese, in cui erano morti due dipendenti israeliani.

La decisione del governo israeliano fa seguito anche alle preoccupazioni espresse da parte dell'Autorità palestinese e dell’Unione europea (che finanzia il carburante diretto a Gaza), secondo cui l’unica centrale elettrica dell’enclave costiera sarebbe stata costretta a fermarsi nel finesettimana in caso di permanenza del blocco del carburante, privando dell’elettricità 800 mila persone.

[c.m.m.]