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Il trionfo del pensiero unico

di Mauro Maggiora - 18/04/2008

       

 

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La logica delirante del presunto “menopeggio” ha fallito miseramente. Ha vinto il peggio in versione extralusso (su quello versione “cinemascope”). Tanto meglio..
Il parlamento, oggi, è il tempio supremo del pensiero unico. Quello del “progresso” e della deificazione del Pil valore assoluto.
I finti oppositori, “regressisti” come li chiama Pansa, da destra e da sinistra, cacciati a pedate. Il coro è unanime: “finalmente un vero bipolarismo all’americana”, "finalmente procederemo alle riforme e alla “modernizzazione del paese”... Più che bipolarismo inizia l’era del “monopolarismo” del sì.
Sì alle cattedrali nel deserto e ai ponti sullo stretto.
Sì agli inceneritori e ai rigassificatori.
Sì al nucleare.
Sì al liberismo “mignon” in versione feudalprotezionista.
Sì alle oligarchie bancarie e assicurative.
Sì alla perpetuazione del monopolio energetico.
Sì al debito pubblico siliconato.
Sì agli ossimori in versione energetica, al carbone pulito e all’uranio intelligente.
Sì all’informazione addomesticata, con qualche misera “oasi protetta” per inguaribili giornalisti in cattività.
Sì alle clientele falsamente bipolari, tendenti al marron.
Sì alla convivialità parlamentare.
Unico neo, insignificante, qualche inguaribile romantico in camicia verde che prenda troppo sul serio le “analisi politiche” di questi giorni e chieda “attenzione territoriale”. Poco male: una banchetta del Nord ai vertici, e qualche zingaro sulla brace per la base, et voilà...
Non ci sono più alibi né falsi freni per i fautori del pensiero unico. Liberi, avanti tutta, verso il baratro.
Il tempo è galantuomo e le risorse limitate, purtroppo o per fortuna...
Da qui può partire la vera contrapposizione dei prossimi anni. Che non potrà essere giocata sulla dicotomia padronato-salariati e non vedrà attori con falce e martello... Sarà, invece, quella tra i  “sacerdoti del sì senza se e senza ma" e “i rivoluzionari della decrescita”.
Qui “si parrà la nobilitate”. La nostra.