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Le tirannie: la dittatura delle mode

di Ginette Paris - 21/04/2008

Fonte: pensarecolcorpo




Se soltanto una parte del tempo e del denaro
che le donne impiegano per vestirsi
obbedendo docilmente ai dettami dei tiranni della moda
fosse investita nella ricerca della loro originalità!
Obbedire ai dettami della moda e alle sue malcelate gerarchie
significa giocare il ruolo di Zeus e di Era, non quello di Afrodite



Piegarsi alla dittatura delle mode comporta soggiacere a un’altra forma di tirannia:


quella dei canoni di bellezza, delle misure del corpo femminile, che esigono dalle donne il conformismo a modelli imposti da una cultura maschile.

Dato che la paura della donna è cosi diffusa tra gli uomini, i modelli proposti sono spesso quelli di ragazze acerbe, la cui femminilità, meno pronunciata, incute anche meno timore. La via di Afrodite procede in senso inverso, e tende a esprimere la bellezza in forme audaci e originali, e in maniera differente secondo la personalità e il gusto di ciascuna. Cercando nella reazione compiaciuta del maschio una conferma della propria bellezza, e quindi del proprio valore, le donne perdono il senso della loro identità. Sono convinta che questa insicurezza è la diretta conseguenza della perdita della nostra Dea, che sa offrire alla donna la sicurezza interiore della sua femminile bellezza.

Quando la bellezza femminile non trova figure spirituali che la rappresentino. la donna si trova prigioniera di un girone infernale. Costantemente preoccupata di provare che non è brutta ma senza possedere più i mezzi per partecipare veramente alla bellezza non le restano che i “camuffamenti e i riti idioti” come afferma Germaine Greer, destinati al fallimento, così come è votata allo scacco la vita spirituale di chi ripete meccanicamente formule vuote o gesti privi di anima. L’ossessione per il proprio aspetto esteriore diventa l’equivalente del bigottismo religioso!

G. Paris

Dal libro “La rinascita di Afrodite”