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Bilderberg

di Massimiliano Viviani - 21/04/2008

     

 

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Immaginate che in un luogo nascosto persone dall'identità ignota discutano di diverse questioni segrete riguardanti il mondo: non è la solita setta massonica, non sono i servizi segreti che decidono gli interessi di una nazione, ma sono gli uomini più ricchi del mondo che decidono per i propri interessi personali.
Si chiama Gruppo Bilderberg, e prende il nome dall'hotel in cui si riunirono nel 1954 in una cittadina olandese sotto gli auspici della Corona olandese e della famiglia Rockefeller. Da allora si sono riuniti ogni anno in varie località del mondo, ma non si è mai saputo di cosa parlassero, dato che la stampa non è mai stata ammessa.
La motivazione ufficiale dei loro incontri è quella di promuovere una cooperazione più stretta tra le aree più ricche del mondo. In realtà si pensa che il loro obiettivo sia quello di superare il capitalismo nazionale a favore di aree di libero scambio come l'Unione Europea o il NAFTA (Unione commerciale del Nord America) per arrivare a uno Stato e un Governo unico mondiale, possibilmente non eletto, meglio se guidato da loro.
Si dice che abbiano progettato la globalizzazione. L’Unione Europea sarebbe una loro creatura, e Prodi ne sarebbe stato proclamato presidente dopo aver partecipato all’incontro Bilderberg del 1999. Alcuni pensano addirittura che Nixon fu incastrato da loro a causa della sua indisposizione a sottomettersi al governo ombra.
Pur essendo in gran parte americani, i Bilderberg lavorano esclusivamente per i propri interessi privati, ignorando quegli degli Usa: essendo per lo più grandi banchieri, controllano le banche centrali mondiali e gestiscono i tassi di interesse, i prestiti, i flussi monetari.
Ogni presidente americano ha fatto parte del Bilderberg Group. Ogni protagonista della politica e della finanza mondiale ne è membro, indipendentemente - ovviamente - dal colore politico. Non ne sono esclusi nemmeno i più importanti intellettuali e giornalisti, sicchè gran parte del sistema informativo è sotto il controllo del Gruppo.
Detto questo, i Bilderberg possono sì cercare di controllare l'opinione pubblica mondiale con cultura e religione manipolate, e palinsesti tv demenziali, ma in realtà non ne hanno bisogno: superficialità e consumismo dilagano già di loro, e non ci vuole tanta fatica a sottomettere chi dalla vita non chiede di meglio.
Verso chi invece ama usare la propria testa non delegando niente a nessuno, con tutto il loro potere non riusciranno mai a ottenere alcun risultato.
Occorre pertanto evitare sempre l'eccesso di complottismo, da parte di chi vuole attribuire i mali del sistema all'azione di pochi potenti. I Bilderberg non stanno creando nulla, stanno seguendo la direzione che il capitalismo prenderebbe comunque, cercando di indirizzarla a loro esclusivo vantaggio, accentuando i mali dei sistema.
In ogni caso, l'unica strada da battere è quella di costruire una democrazia diretta locale, a patto però che tra la gente si diffonda un sentimento di sana ribellione. A vedere i risultati di questi giorni, c'è poco da stare allegri.