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Nucleare sicuro: un pericoloso ossimoro

di Claudia Benatti - 21/04/2008

 
 
 
Giorgio Nebbia, chimico, storico fondatore dei movimenti antinuclearisti in Italia, smantella i messaggi tranquillizzanti di chi auspica un ritorno del nucleare nel nostro paese.

 

Il nucleare sta risorgendo anche in Italia e sono ormai sempre meno quelli che sollevano obiezioni. Nel 1987 il referendum diede ad intendere che sul problema veniva messa una pietra sopra, mentre oggi autorità, istituzioni ed esperti propongono apertamente una revisione dei risultati referendari di vent’anni fa, affermando che l’energia atomica è l’unica vera soluzione alla crisi energetica. E di fronte alle obiezioni, seppure fievoli, di chi ricorda il disastro di Cherobyl e il problema eternamente senza soluzione delle scorie radioattive, i sostenitori del nucleare dichiarano con sicurezza che con le nuove tecnologie non c’è più ragione di avere alcun timore.

Addirittura l’Ain, Associazione italiana nucleare, ha già pubblicamente sollecitato i ministri affinché organizzino una campagna permanente di informazione e sensibilizzazione sull’energia nucleare e redigano una mappatura delle aree più adatte per insediamenti di nuove centrali.

>> Ma è veramente tutto così innocuo?
>> Si può veramente e realisticamente parlare, come ormai fanno anche i politici,di nucleare sicuro?

Lo abbiamo chiesto a Giorgio Nebbia, chimico, docente universitario e storico fondatore e ispiratore dei movimenti antinuclearisti in Italia.

Oggi si parla sempre più spesso di ritorno al nucleare. I sostenitori affermano che sarebbe anche una scelta conveniente dal punto di vista dei costi. Lei cosa ne pensa?

Non è vero che il calore e l’elettricità forniti dai reattori nucleari sono convenienti dal punto di vista dei costi. Se si fanno i conti del costo dell’elettricità nucleare, si vede che esso è ben più alto di quello dell’elettricità ottenibile dai combustibili fossili, da fonte idroelettrica o geotermica e anche da fonti rinnovabili.
I costi monetari dell’elettricità nucleare devono essere calcolati in riferimento al suo intero ciclo: si comincia con i costi relativi all’estrazione dei minerali di uranio e alla concentrazione a ossido, yellow cake, con formazione di grandi quantità di scorie che, sia pur blandamente, sono radioattive. Le riserve di uranio poi sono tutt’altro che infinite.....

La versione completa dell'articolo "Nucleare sicuro: un pericoloso ossimoro" di Claudia Benatti è disponibile sul numero di Aprile di Terra Nuova.