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Islam, Cristianesimo e libera scelta

di Massimo Fini - 27/04/2008

 
Volevamo aggiungere qualcosa alla risposta data da Massimo
Fini. Il problema che affronta, cioè il fatto che, nel
mondo, i musulmani abbiano superato i cristiani, è grave e i
numeri parlano chiaro. Ma c’è da chiedersi quanta libera
scelta è alla base della fede musulmana. Una di noi ha vissuto
a Teheran per un anno, non recentemente è vero, ma ha
imparato tante cose da quel soggiorno. I cattolici che
frequentano le nostre chiese abitualmente non sono molti, è
vero, ma quanto autentica è la fede di coloro che
condividono scelte di volontariato cristiano, di esperienze
silenziose, o il calore giovanile delle masse che rispondono
alla chiamata di un Papa o di quelli più o meno giovani che
cercano conforto nei santuari come Lourdes.

Rita Moroni e Gianfranca Pavone, Cesena



SONO STATO anch’io a lungo nell’Iran khomeinista e credo di conoscere abbastanza bene quel Paese. Si può discutere, naturalmente, su quel regime teocratico, ma è fuor di dubbio, a mio parere, che la fede degli iraniani sia vera e profonda e non un’imposizione. Lo Scià, nonostante godesse della protezione degli Stati Uniti, cadde in poche settimane
proprio perché aveva tentato di occidentalizzare a forza gli iraniani
non rispettandone i costumi, il modo di pensare, la fede (all’epoca dello
Scià le prigioni erano zeppe di mullah). Il giorno in cui Khomeini,
dopo anni di esilio parigino, rientrò a Teheran c’erano dieci milioni di persone ad attenderlo all’aeroporto e non ce le aveva certamente portate la polizia di un regime che ancora non esisteva. In quanto ai cristiani le
masse di giovani che accorrono ad applaudire il Papa sono, almeno in
Italia, più un fenomeno mediatico che religioso. Il volontariato cristiano
è certamente un fatto importante, ma esiguo. Io non ho detto che in
Occidente non ci sono più cristiani, ho detto che il razionalismo
economico ha ridotto al lumicino lo spazio del sacro e l’esperienza della
fede.