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La polemica sui redditi on line: etica dei principi contro etica della responsabilità

di Carlo Gambescia - 02/05/2008

 

Le ragioni della pubblicazione on line dei redditi degli italiani (seppure per poche ore), e le polemiche che ne sono seguite, per essere capite a fondo vanno trattate in chiave di conflitto tra etica dei principi ed etica della responsabilità. E non di fumoso, e spesso fuorviante, individualismo giuridico ottocentesco. Il lettore non si spaventi, ci spieghiamo meglio.
Visco, a prescindere dalle dietrologie anti-centrodestra imputategli, ha deciso in termini di etica dei principi, privilegiando il valore etico della democrazia fiscale. Per farla breve: la trasparenza dei redditi deve sempre avere la meglio sui furbi compromessi sociali. I suoi critici, invece, hanno ragionato in termini di etica della responsabilità. Detto in pillole: gli italiani, per ragioni storiche, antropologiche, eccetera, non vogliono far sapere quanto guadagnano, perché allora andare a “stuzzicarli”? Creando così altre inutili fonti di conflitti sociale? Insomma, Quieta non movere ("Non disturbare le cose tranquille")...
Ovviamente, come capita in politica, l’etica della responsabilità è stata nobilitata dai suoi difensori, invocando il diritto alla privacy. Una scelta che, inevitabilmente, ha scatenato un fumoso dibattito giuridico sulla questione. E nel quale non desideriamo entrare. Guai a perdersi nel meandri dell’individualismo vetero-borghese dei codici civili. Si rischia di non uscirne più. Viva la sociologia! Quella però di maestri come Max Weber, al quale dobbiamo i concetti di cui sopra.
Ma torniamo a noi. E’ vero che il politico, prima di decidere dovrebbe sempre valutare “responsabilmente” le conseguenze di lungo periodo della decisione che sta per prendere. Ma è altrettanto vero che la rinuncia ai grandi principi in nome di una “responsabile etica dei mezzi”, implica sempre uno scadimento dell’agire politico in chiave di morale sociale. Di regola a questa rinuncia, corrisponde sì la pace sociale, ma al carissimo prezzo di penosi compromessi. E per giunta dannosi, soprattutto nel lungo periodo. Facciamo un esempio.
La marcia indietro per ragioni, sostanziali, di pace sociale, imposta dalla Authority a Visco, se rimarrà definitiva, colpendo il principio di trasparenza, andrà negativamente a influire sulla lotta all’evasione fiscale. Una battaglia, che proprio nel lungo periodo, come insegnano i tributaristi, non può non essere giovevole per tutta la comunità. Pertanto anche l’etica dei principi riesce a guardare lontano.
Concludendo, da una parte abbiamo i difensori di un’etica della responsabilità, che in realtà si risolve in “pelosa” pace sociale, molto all’italiana, che rischia di rendere, proprio nel lungo periodo, la vita più facile agli evasori. Dall’altro un (ex) ministro che crede nell’etica dei principi. Un’etica, come abbiamo mostrato, capace di guardare lontano: perché puntare sulla trasparenza e perciò sulla lotta, oggi, all’evasione fiscale, significa favorire, domani, la riduzione del carico fiscale per tutti.