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Il guantino del supermercato, le nanoparticelle e la cacca

di Pietro Cambi - 02/05/2008

Fonte: crisis.blogosfere

 
Da normo-consumatore non particolarmente eco-diretto, ho sempre
personalmente odiato il guantino che tutti, bovinamente, indossiamo per agguantare la frutta e la verdura al supermercato, indotti e plagiati da severi cartelli ammonitori.
Se posso ne faccio a meno, con un senso di colpa, del tutto demente, che non
riesco a cancellare.
Non per il mancato uso del guantino ma per la mancato microbattaglia denigratoria del medesimo.
Ad onor del vero, qualche anno fa ( ma era gia' questo millennio o quello precedente?), le prime volte ho provato: niente da fare, di fronte ai non meglio precisati "motivi igienici" ai severi regolamenti mostrati dal direttore del supermarket ed allo sguardo di disapprovazione di una mezza dozzina (mediamente) di casalinghe ho dovuto cedere.

Mettendo che, mediamente, si consumi un guantino per italiano alla settimana (molto probabilmente e' una approssimazione MOLTO per difetto) fanno un tre miliardi di guantini all'anno.
Ci vorranno un 5 grammi di petrolio per farli/distribuirli etc etc? Sono 15 miliardi di grammi, 15 milioni di kg, 15.000 tonnellate di petrolio, circa 130.000 barili di petrolio all'anno.

Solo in Italia.

Almeno 90 milioni di euro a pesare inutilmente sulla nostra bilancia dei pagamenti.
Ma questo e', in fondo, il meno.
Il piu' e' la distorsione che induce nella mente del consumatore, il quale ha paura delle orrende malattie portate dalla mano del vicino ( il raffreddore, l'influenza, il tifo, il colera, l'epatite virale, la febbre terzana, la lebbra, il vaiolo, la peste, l’epatite A-B-C, l’influenza aviaria, l'AIDS???) e si rassegna mestamente ad ingerire tutto cio' che viene depositato su quelle verdure/frutti, sul terreno, dall'aria ... (*)

Al minimo, nel caso di verdure BIOLOGICHE con lotta integrata etc etc etc. l'insalata viene CONCIMATA, se proprio proprio va bene, con la CACCA.
STA' nella cacca, ci cresce, se ne nutre.
A meno che io non abbia passato la notte ad agevolare il rientro dell'ernia di una mucca non credo che le mie manine possano essere piu' batteriologicamente cariche di una SANA insalata cresciuta come una volta.
Se poi, come e' piu' probabile, parliamo di una insalata cresciuta nelle serre, che so, del precollina Moncalierese, beh mi aspetto di trovarci dentro tante di quelle nano particelle da poter usare una foglia come ago di una bussola...nel giro di tre o 4 di km di distanza in linea d'aria ci sono: una centrale termoelettrica, la Fiat Mirafiori, alcuni cementifici, l'Iveco, due autostrade, una citta' con un milioncino scarso di abitanti....e non abbiamo ancora parlato di cio' che viene deposto su quelle lattughine piu' o meno scientemente: pesticidi, fungicidi, ed altri begli intrugli sterminatori sparsi sulle suddette foglie VOLONTARIAMENTE. Cose ben note ed, entro certi limiti, ammesse dalla legge, ma senza alcun dubbio dannose per l’ambiente e per noi ignari consumatori.


Secondo me la liberazione dal guantino del supermercato sarebbe un piccolo, minuscolo, segnale di svolta.
Verso la verita', l'onestà (intesa come liberazione dalla soffocante e multiforme ipocrisia in cui ci crogioliamo) e la semplicita'.
Queste tre cose vanno spesso, non casualmente, insieme.