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Iraq, Deputati 'sadristi' accusano: Maliki ''depravato''

di redazionale - 03/05/2008



Un "depravato". Questo l'epiteto usato nei confronti del premier iracheno Nuri al Maliki dai deputati del gruppo che fa riferimento a Muqtada al Sadr.

Mentre a Baghdad aumentano le vittime dei combattimenti in corso a Sadr City, molte delle quali civili, continua a salire la tensione all'interno delle forze politiche - anche quelle un tempo alleate, come nel caso del Primo Ministro iracheno e dei 'sadristi'.

Ieri tre parlamentari del gruppo dei sostenitori di Sadr hanno convocato una conferenza stampa all'interno della Green Zone, nella quale hanno denunciato Maliki e il suo governo, accusandolo di accannirsi contro milioni di persone innocenti.

Mostrando foto di civili iracheni, uccisi – hanno detto – dalle forze governative appoggiate dalle truppe Usa, a Sadr City, i deputati hanno denunciato che la zona è sotto assedio da parte delle forze governative, che stanno facendo mancare, in particolare, il carburante.

Durissimo l'attacco nei confronti del Primo Ministro, che hanno definito un "depravato", utilizzando una citazione tratta dal Corano.

Sul numero dei morti nell'enorme slum situato nella zona est della capitale irachena, nel quale vivono in oltre due milioni, in stragrande maggioranza sciiti, circolano diverse cifre, ma tutte molto alte. Una delle più accreditate parla di oltre 400. I feriti sarebbero 2.500.

E mentre le forze Usa e quelle irachene, attraverso i loro portavoce, accusano i combattenti dell'Esercito del Mahdi, la milizia fedele a Sadr, di utilizzare i civili come scudi umani, fonti dei 'sadristi' ribattono di stare combattendo nell'interesse della popolazione irachena – che soffre a causa dell'occupazione statunitense.

Sciiti contro Maliki

Intanto oggi, a Sadr City, durante la preghiera del Venerdì, folle di sciiti inveivano contro Maliki, esortandolo a porre fine al braccio di ferro con il movimento di Muqtada al Sadr, di cui il quartiere è considerato una roccaforte.

"Il governo deve ricordare che il potere non è eterno", ha detto lo sceicco Suheil al-Ukabi, davanti ai fedeli che inneggiavano a Muqtada nella moschea al-Hikma.

E la rabbia contro il premier iracheno è palpabile negli ospedali.

Al "Sadr Hospital", Abu Zenab, che è accanto alla nuora Haifa, di 28 anni, che giace a letto con la gambe fasciate, dopo essere stata ferita due giorni fa, in un raid aereo Usa, non le manda a dire.

"Perché Maliki non può venire qui a vedere cosa sta succedendo ai civili di Sadr City?", chiede.

I toni si fanno più duri mentre prosegue il suo racconto.

"Eravamo a letto, verso l'una e mezza di notte, quando tutto è esploso. Grazie a Dio, i sei figli di Haifa sono sopravvissuti", dice, "ma lei ha tutte e due le gambe rotte".

"Dovremmo rimpiangere di avere perduto Saddam Hussein?", aggiunge esasperato. "Ci ha fatto passare tempi duri, ma non come questi".

[O.S.]

Fonti: BBC News, Agence France Presse