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Armeni: lo sterminio (dimenticato) di un popolo

di Angela Geraci - 05/05/2008

Fonte: centrostudifederici



L'Intervista - Cosi il mio popolo è stato sterminato

Robert Attarian Portavoce del Consiglio per la comunità armena di Roma. Oggi
è il 93° anniversario della commemorazione del genocidio del suo popolo.

Cosa è successo il 24 aprile del 1915?
È il giorno in cui il governo turco fece arrestare e decapitare circa 600
fra le personalità di spicco della comunità armena di Costantinopoli:
medici, avvocati, deputati, scrittori, prelati, poetiŠ il ³cervello² del
nostro popolo. Ci sono voluti 50 anni per ricostruire una classe pensante.

È iniziato così il genocidio degli armeni?
No, lo sterminio era in atto da anni. Tra il 1894 e il 1896, Abdul Hamid, il
³sultano rosso², aveva già ucciso 300 mila armeni. Da allora in poi c¹è
stata una serie di massacri che è durata per trent¹anni: sono stati uccisi
un milione e mezzo di armeni.

Come è stato possibile ³far sparire² tante persone?
C¹era un preciso piano di pulizia etnica. Dopo la cancellazione della nostra
élite culturale, i turchi hanno annientato la forza. Tutti gli uomini dai 18
ai 60 anni furono chiamati alle armi perché c¹era la prima guerra mondiale.
Ma era un inganno: vennero disarmati, divisi in gruppi di 100 e massacrati.
Poi toccò alle donne, ai vecchi e ai bambini.

Come furono uccisi?
Alcuni li sterminavano subito. Nei paesi di mare venivano annegatiŠ
Altrimenti, dopo aver massacrato i pochi uomini in forze rimasti, i turchi
procedevano alla deportazione: una marcia sfiancante verso il deserto
siriano. Gli armeni morirono per la fame, gli stenti, le violenze. E i pochi
sopravvissuti, alla fine della guerra, vennero stipati in caverne, cosparsi
di petrolio e arsi vivi.

Perché i turchi hanno sterminato gli armeni?
Perché erano un ostacolo alla realizzazione del loro sogno ³panturco².
L¹impero ottomano era in disfacimento e aveva perso i suoi domini in Europa
quindi voleva creare una ³Grande Turchia², un unico Paese dal Bosforo alla
Cina. Ma armeni e curdi erano d¹intralcio. Gli armeni molto di più, perché
non erano facilmente assimilabili ai turchi musulmani: avevano una cultura
millenaria e ³europea², una loro lingua, un loro alfabeto e soprattutto
erano cristiani. Chi si convertiva all¹Islam, poteva salvarsi.

Quindi c¹era anche un motivo religioso?
Beh sì, infatti furono uccisi anche altri cristiani come i greci ortodossi.
Ma lo sterminio non aveva una matrice religiosa: il ³triumvirato della
morte², cioè i tre ministri che presero il potere dopo il ³sultano rosso²,
la utilizzarono per giustificare il genocidio, per appellarsi alla Jihad.

Perché la Turchia non vuole riconoscere il genocidio armeno?
La risposta l¹ha data proprio uno storico turco, Taner Akçam: è il
nazionalismo della Turchia a non permetterle di riconoscere il proprio
passato. La Turchia di oggi, quella rifondata da Kemal Ataturk (il fondatore
della Repubblica) non può e non vuole riconoscere che la fondazione del
proprio stato sia sporcata da una così grande macchia di sangue. Ataturk è
stato il primo negazionista: ha ³salvato² molti responsabili dell¹eccidio e
lo ha cancellato dai libri di scuola, ha riscritto la storia. I turchi oggi
imparano che sono stati gli armeni a massacrare i loro antenati.

Gli armeni di oggi come vivono questo loro passato negato?
Da tre generazioni ci portiamo dentro la rabbia e il peso dell¹ingiustizia.
Vorremmo che questa pagina di storia fosse riconosciuta. E risarcita, come è
accaduto per gli ebrei. Il nostro è stato il primo sterminio del XX secolo e
in un certo senso ha anche ³ispirato² Hitler.

Perché è ancora poco conosciuto?
Perché è stato negato, cancellato. E poi, all¹inizio i sopravvissuti
provavano una specie di vergogna, di rifiuto per ciò che avevano vissuto.
Hanno cambiato città e Paesi e hanno cercato di rimuovere il passato per
ricominciare da zero. Penso alla mia bisnonna Siranush, che ho avuto la
fortuna di conoscere.

Cosa le ha raccontato?
Lei niente, non ha mai parlato di ciò che le era successo. Quello che ho
saputo me l¹hanno detto un po¹ i miei genitori, gli zii, la nonnaŠ ma poi mi
avvertivano: ³non parlarne con la bisnonna!². La volevano proteggere dal
passato. Lei fu salvata da una famiglia turca e poi andò a vivere in Libano.
È da lì che provengo.

È mai tornato in Armenia?
Ho visto la mia terra per la prima volta nel 2001, a 30 anni. Quando sono
tornato a Roma non sono riuscito a spiegare neanche ai miei famigliari cosa
avevo provato. È stata un¹emozione che non si può descrivere a parole, per
la prima volta mi sono sentito veramente a casa.

Cosa sogna per il futuro?
Che sia fatta giustizia. Che la Turchia riconosca il genocidio e tutte le
sue conseguenze. E che riapra le frontiere con l¹Armenia, chiuse dal 1994.

L¹anno scorso, il giornalista armeno Hrant Dink è stato assassinato, a
Istanbul, per aver parlato del genocidio. Lei ha paura?
Paura no. Ho delle preoccupazioni e, di certo, in Turchia non mi conviene
andare: un tempo ero persino schedato. Cerco di essere cauto.

Gli armeni in cinque date:
301 d.C. L¹anno della conversione del popolo armeno al cristianesimo
1915 ­ 1923 Il Metz Yeghern, cioè il Grande Male: la fase finale e più
crudele dello sterminio degli Armeni da parte dei Turchi. Un milione e mezzo
di persone viene annientato nei modi più atroci
1991 Con un referendum popolare la Repubblica Armena conquista
l¹indipendenza dall¹orbita sovietica
2008 Il 24 aprile si ricorda lo sterminio dell¹elite intellettuale, politica
ed economica degli armeni di Costantinopoli. Ci sono cerimonie religiose e
campagne di sensibilizzazione (www.comunitaarmena.it ). Il parlamento
italiano ha riconosciuto il genocidio nel 2000
Il giorno in cui la Turchia riconoscerà il genocidio rmeno

(Fonte: City del 24 aprile 2008)