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Petrolio, corsa inarrestabile "Arriverà a 200 dollari"

di redazionale - 06/05/2008

 
 

Arjun N. Murti, l’ analista di Goldman Sachs che sorprese un pò tutti quando nel marzo del 2005 previde che il prezzo del petrolio sarebbe arrivato oltre i cento dollari, vede adesso le quotazioni del greggio proiettate addirittura fino a 200 dollari al barile. Sono queste infatti le indicazioni date da un gruppo di analisti di Goldman Sachs capeggiato appunto da Murti, secondo cui nel giro di due anni il prezzo potrebbe arrivare fra i 150 ed i 200 dollari. Il "report" sottolinea che le possibilità di vedere il greggio a questi livelli «sembrano essere aumentate da qui a sei-24 mesi», sebbene sia difficile individuare esattamente il picco delle quotazioni ed al tempo stesso la durata di questa fase rialzista. Il rapporto porta la data di ieri, in coincidenza con il superamento da parte del greggio a New York di quota 120 dollari.


Gli analisti di Goldman Sachs hanno inoltre aggiornato le previsioni di prezzo medio del petrolio WTI; per quest’ anno la quotazione dovrebbe essere pari a 108 dollari contro 96 dollari precedenti, mentre l’ anno venturo ci si attesterebbe su 110 dollari da 105 precedenti. Per quanto riguarda il 2010-2011 il prezzo medio si attesterebbe su 120 dollari da 110 dollari precedenti. Gli analisti hanno peggiorato le stime relative al prezzo in considerazione del fatto che ci sarebbero rischi sul versante delle forniture, in presenza di una domanda sostenuta da parte delle economie emergenti. In particolare, secondo il ’report’ sussisterebbero problemi per alcuni Paesi non aderenti all’ Opec, come Messico e Russia. Sul prezzo inoltre pesano fattori speculativi che peraltro - rileva ancora il rapporto - dovrebbero portare ad una maggiore efficienza produttiva ed a maggiori investimenti da parte delle compagnie petrolifere in progetti di ricerca.

Nel frattempo riparte la corsa al rialzo del barile di petrolio che stamattina mette a segno un nuovo massimo oltre la soglia dei 120 dollari, superata ieri per la prima volta sulla scia di tensioni geopolitiche in diverse aree esportatrici del pianeta. Ma queste ultime impennate sono anche legate a rinnovati ottimismi sull’economia americana, che smorzano precedenti attese di indebolimento della domanda globale. Negli scambi dell’after hours sul Nymex, la Borsa merci di New York, il barile di West Texas Intermediate ha registrato un picco a 120,54 dollari. Ieri aveva registrato un massimo a 120,36 dollari.