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La lista fantasma

di Massimo Gramellini - 06/05/2008

 

 
Se qualcuno fosse così gentile da aiutarmi nell’impresa, sto cercando su Internet l’elenco completo delle spese che la Repubblica Italiana ha sostenuto grazie agli incassi provenienti dalle dichiarazioni dei redditi. Non riesco ancora a trovarlo, ma deve esserci, per forza. Se lo Stato ha messo in Rete il bilancio dei contribuenti, avrà usato lo stesso zelo anche con il proprio, no? Sono sicuro che ogni anno il ministero dell’Economia compila la lista delle uscite, affinché ciascun cittadino possa controllare al centesimo come vengono spesi i suoi soldi. Che so: il milione e ottocentomila pagato da Grillo è servito a finanziare le scuole di bon ton. Con i 2 milioni e 300 mila di Moggi sono stati ristrutturati due tribunali e un refettorio per guardalinee sordomuti. E gli zero euro versati al Fisco da Anna Falchi hanno dato un impulso decisivo all’istruzione delle vallette televisive.

Questo sì che è un sistema che ti mette quasi voglia di pagare le tasse. Dico quasi perché fa sempre un po’ rabbia pensare agli evasori totali e ai furbetti che si sono sottratti alla gogna mediatica dirottando i guadagni su società intestate al parentado, così da passare per nullatenenti. Ma l’idea che lo Stato renda puntigliosamente conto del modo in cui ha impiegato le nostre risorse è di quelle che mi rendono felice di vivere in una nazione civile. Se solo riuscissi a trovare quella lista. Eppure sento che esiste, da qualche parte. Forse sul sito del Paradiso.