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Dai Vietcong al nucleare

di redazionale - 07/05/2008

A causa della crescita dei prezzi, il Vietnam comincia ad avere gravi problemi alimentari, tanto che ha vietato l’esportazione del riso, ma non rinuncia ad inseguire la via cinese allo sviluppo rapido, a scimmiottare il turbo capitalismo di Pechino forte di un partito comunista egemone e di una forza lavoro ancora più a buon mercato di quella cinese. Ma la crescita ha bisogno di energia e lo sclerotizzato partito comunista che fu di Ho Chi Minh ha bisogno di mostrare potenza, due strade che da un po’ di tempo sembrano portare ineluttabilmente Paesi poverissimi a scegliere la costosa avventura del nucleare.

Secondo il quotidiano Vietnam News, entro la fine di maggio l’Assemblea nazionale del Vietnam esaminerà un progetto di legge sull’energia nucleare, già confezionato dalla nomenclatura comunista di Hanoi, che prevede la costruzione della prima centrale nucleare vietnamita. «Una volta adottato il progetto di legge, il Vietnam comincerà a prendere delle misure per assicurare la sicurezza nucleare».

La centrale nucleare verrà costruita nella provincia meridionale di Ninh Thuan, con una posizione geografica e topografica favorevole al trasporto del combustibile nucleare e dalla quale sarà più facile rifornire sia la capitale economica Ho Chi Minh City che quella politica Hanoi. La centrale dovrebbe utilizzare 4 reattori con una potenza complessiva di 4.000 MW, e potrebbe essere messa in cantiere nel 2015 con un investimento attualmente stimato in 6 miliardi di dollari. Secondo quanto assicurano fonti governative vietnamite, il primo reattore dovrebbe essere operativo nel 2020, mentre la centrale dovrebbe funzionare a pieno regime nel 2025. Tempi stretti anche per Paesi molto più avanzati tecnologicamente e con una tradizione nucleare pluridecennale.

Lo stesso Vuong Huu Tan (Nella foto), presidente della Commissione per l’energia atomica del Vietnam, ammette che «Malgrado la penuria di elettricità in Vietnam, non possiamo accelerare il progetto nucleare, perché abbiamo bisogno per prepararci in materia di risorse umane, tecnologia e documentazione legale».

Secondo Electricity Vietnam, il più grande produttore e distributore nazionale di elettricità, nel 2025 il nucleare coprirà il 10% della produzione elettrica vietnamita, poca roba, visto che quello che fu il Paese dei Vietcong sta pensando di costruire, entro il 2015, 25 centrali elettriche a carbone e olio combustibile per produrre 58.500 MW.