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Iraq, Deputati 'sadristi' accusano Maliki di gravi violazioni dei diritti umani

di redazionale - 08/05/2008



I parlamentari iracheni del gruppo che fa riferimento a Muqtada al Sadr presenteranno le prove del fatto che il Primo Ministro Nuri al Maliki ha commesso gravi violazioni dei diritti umani contro gli iracheni.

Lo ha detto oggi una deputata 'sadrista', Zaynab Karim al Juburi, citata da Adn-Kronos International (AKI).

"Nei prossimi giorni il blocco 'sadrista' porterà prove schiaccianti contro Maliki e diversi funzionari della sicurezza, incluso il capo delle operazioni di sicurezza a Baghdad, [generale] Abbud Qanbar", ha detto la parlamentare.

Il premier e alcuni dei suoi collaboratori con incarichi relativi alla sicurezza - ha aggiunto - hanno commesso "stermini di massa e gravi violazioni dei diritti umani a Bassora e a Sadr City", nel corso degli attacchi lanciati a fine marzo, e che a Baghdad sono tuttora in corso.

"Riferiremo gli abusi dei diritti [umani] ai magistrati indipendenti in Iraq, alla commissione Diritti umani del Parlamento, e agli organismi internazionali per i diritti umani", ha dichiarato la Juburi. "Il mondo intero conoscerà le violazioni dei diritti umani a cui sono sottoposti cittadini iracheni innocenti".

La parlamentare non ha precisato in cosa consistano le prove raccolte dai 'sadristi' contro Maliki e gli altri funzionari, ma ha definito i responsabili degli abusi "criminali di guerra".

Un altro deputato del gruppo dei sostenitori di Sadr, Fawzi Akram Samin, ha detto alla AKI di avere chiesto che il ministero per i Diritti Umani iracheno venga abolito.

"E' incapace di monitorare gli abusi perpetrati contro le vittime innocenti delle operazioni militari a Bassora e a Baghdad", è l'accusa del parlamentare, che ha criticato "il silenzio del ministero, il non aver fatto una sola visita ai luoghi nei quali sono stati compiuti attacchi militari feroci e incessanti, o dato alcun tipo di aiuto alla popolazione".

Samin ha concluso che "il blocco sadrista raccoglierà le firme dei parlamentari per chiedere al ministero per i Diritti Umani di fornire i motivi di questo silenzio, e di questa evidente violazione di consegna".

Ieri un altro esponente del gruppo di Sadr, Hassan al Rubai'e, si era dimesso da parlamentare per protesta contro la situazione di Sadr City, l'enorme slum a stragrande maggioranza sciita situato nella parte est di Baghad, sotto attacco da oltre un mese.

"Annuncio di autosospendermi da parlamentare per protesta contro quanto sta accadendo a Sadr City", aveva detto al-Rubai'e, accusando la leadership politica e quella religiosa irachena di essere responsabili del massacro in corso.


[O.S.]

Fonti: Adn-kronos International, Agence France Presse