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I militanti di Hezbollah hanno preso il controllo della maggior parte di Beirut

di redazionale - 09/05/2008

Le manifestazioni in Libano contro il caro-vita accendono ancora una volta la miccia fra gli Hizbollah, appoggiati dalla maggioranza della popolazione, e i  militanti del governo filo-occidentale di Fuad Siniora, sostenuto da Washington. Nasrallah, a capo della resistenza libanese, non usa mezzi termini: il tentativo di sopprimere le attività del movimento militante sciita equivale a una “dichiarazione di guerra”. Stati Uniti e Israele, ai quali brucia ancora la sconfitta subita sul campo nell’estate del 2006, soffiano sui venti di guerra civile che ancora una volta rischiano di far cadere nel baratro il Paese dei Cedri.

Beirut - I militanti armati di Hezbollah hanno preso il controllo di tutta Beirut nel terzo giorno di combattimenti fra il gruppo filo iraniano e i combattenti fedeli alla coalizione di governo sostenuta dagli Stati Uniti.

Una fonte della sicurezza ha specificato che gli Hezbollah hanno hanno preso il controllo di tutta la metà della città a maggioranza musulmana, eccezion fatta per un quartiere in cui uomini armati fedeli al governo sono in trattative per deporre le armi. La fonte ha anche detto che alcuni uomini armati, nella zona di Tarek al-Jadeedi, a maggioranza sunnita i cui abitanti sono fedeli al governo, sono in contatto con gli Hezbollah per arrendersi. Fonti della sicurezza hanno riferito che sono state uccise almeno 10 persone e 20 sono rimaste ferite. Intanto l’Arabia saudita, uno dei maggiori sostenitori del governo libanese, ha sollecitato oggi la convocazione di un vertice di emergenza dei ministri degli Esteri arabi per affrontare il problema della crisi libanese. In città si sentono i boati delle granate e colpi d’arma da fuoco nel peggiore scontro interno dai tempi della guerra civile 1975-1990.

Almeno 11 morti negli ultimi giorni Dopo tre giorni di scontri tra le milizie dell’opposizione sciita e i sostenitori del governo filo-occidentale il bilancio delle vittime è di 11 morti e almeno 20 feriti secondo i responsabili della sicurezza libanese. Gli scontri più gravi, come nei giorni scorsi, si stanno verificando nella zona di Mazara, la zona meridionale della capitale verso il mare, ma anche in altri quartieri si registrano violenze. Molti alimenti considerati essenziali, come acqua, pane e latte, iniziano a scarseggiare in alcuni supermercati e le scorte potrebbero non esser arrivare a causa della chiusura, da tre giorni, dell’aeroporto internazionale di Beirut e, da stamani, anche del porto. Le strade continuano a esser pressoché deserte e a fare la spesa sono per lo più uomini. All’interno dei supermercati, i clienti si muovono nervosi e con passo veloce tra gli scaffali, con all’orecchio piccole radio portatili accese per rimanere al corrente degli sviluppi della crisi.Chiuso il porto di Beirut "L’attività del porto di Beirut è stata sospesa fino a nuovo ordine", ha reso noto la Direzione Portuale della capitale libanese. In un comunicato citato dall’emittente Tv Lbc, è stato precisato che la misura si è resa necessaria "a causa della situazione attuale". Resta intanto chiuso anche l’aeroporto internazionale di Beirut, reso inaccessibile sin da mercoledì scorso dai blocchi stradali allestiti da miliziani di Hezbollah. Così come l’autostrada per il valico di frontiera con la Siria a Mesnaa, nella valle orientale della Bekaa, dove i blocchi sono stati invece allestiti dai miliziani filo- governativi.

Oscurata la televisione governativa Uomini armati fedeli all’Hezbollah hanno imposto l’oscuramento dell’emittente televisiva libanese filo-governativa Future News, di proprietà del leader della maggioranza di governo anti-siriana, Saad al-Hariri. "Un ufficiale dell’esercito accompagnato da membri di Hezbollah è entrato nella sede dell’emittente e ci ha imposto di chiudere le trasmissioni. Siano oscurati", ha detto la fonte alla Reuters.

Jumblatt lascia la residenza sotto scorta Il leader dei drusi libanesi, Walid Jumblatt ha lasciato la sua residenza di Beirut sotto la scorta dell’esercito, dopo che le milizie sciite di Hezbollah hanno preso il controllo della maggior parte della capitale libanese. Il leader della maggioranza anti-siriana, Saad Hariri, sui trova nella sua abitazione il cui muro di cinta è stato colpito da una granata a razzo; quanto al premier Fuad Siniora, si troverebbe nei suoi uffici del centro, sotto stretta sorveglianza.