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Hezbollah: il partito di DIo

di Manuel Zanarini - 13/05/2008

 

 

 

"E colui che sceglie per alleati Dio e il Suo Messaggero e i credenti, in verità il partito di Dio saranno i vittoriosi." (Sura V, 56, motto sulla bandiera di Hezbollah)

 

 

Hezbollah o izb Allāh (حزب اﷲ in arabo, ossia Partito di Dio), è un partito sciita attivo in Libano, fondato nel 1982, su iniziativa del gruppo dei "Partigiani mussulmani”, come movimento di resistenza all’invasione israeliana. Fin dalla sua nascita, si è dotato di un ala militare, chiamata al-Muqawama al-Islāmiyya ("Resistenza Islamica"), formatasi grazie all’aiuto dell’Iran, che ha inviato 1.500 militari che hanno aiutato la formazione al combattimento. Fin dall’inizio è stata molto attiva con bombe e lanci di razzi “Katiuscia” contro le truppe israeliane, finanziati oltre che da Teheran anche dalla Siria.

La sua bandiera è un drappo giallo, con al centro la Sura V, 56, del Corano, all’interno della quale la lettera “alif”, la prima della parola Allah(Dio), è raffigurata come una mano che stringe un fucile AK-47 ed è affiancata da una rappresentazione schematica del globo terrestre.

L’organo supremo è il “Majlis al-Shura”, o Consiglio Consultivo, a sua volta guidato dal Segretario Generale, Hasan Nasrallah.

Oltre che al regime iraniano, Hezbollah collabora con i movimenti di resistenza palestinesi, in particolar modo con Hamas, e così come esso svolge numerose opere sociali presso la popolazione del Libano del Sud(istruzione, assistenza sanitaria, ricostruzione delle case bombardate) devastato dalle continue invasioni israeliane, e ha costruito una rete di associazioni estere che garantiscono un continuo afflusso di denaro dall’estero (25/50 milioni di dollari dall’Iran; Bonyad-e Shahid (Carità per i Martiri) ha istituito un fondo per i famigliari degli attentatori sucidi; nel 2001 in Paraguay la polizia ha scoperto un covo di un militante di Hezbollah con all’interno fondi per 3,5 milioni di dollari, e sospetta che nell’arco di 15 anni abbia inviato in Libano circa 50 milioni di dollari).

Pur essendo un movimento estremista e fortemente militarizzato, partecipa anche attivamente alla vita parlamentare del Libano fin dal 1992; prima della grave crisi istituzionale aveva in carica alcuni ministri nel governo del Primo Ministro Fu'ād Siniora, e fino ad allora il governo libanese lo definiva come “un movimento di resistenza nazionale”, non come una milizia terrorista.

 

 Il periodo che va dalla Primavera del 1983 e l’Estate del 1985, vede Hezbollah, o gruppi ad esso vicini (l'Organizzazione degli Oppressi, l'Organizzazione della Giustizia Rivoluzionaria, l'Organizzazione per il Giusto contro lo Sbagliato ed i Seguaci del Profeta Maometto), lanciare una forte campagna militare sia contro Israele che contro gli Stati Uniti,trai più clamorosi, l’ attacco suicida contro l’ambasciata USA e la caserma dei marines a Beirut nell’Ottobre 1983 e nuovamente contro l’ambasciata USA a Beirut nel Settembre del 1984. In seguito si segnalerà per l’ “abitudine” a rapire militari americani o personale occidentaei, spesso in risposta ad arresti illegali praticati dal Mossad israeliano nei territori occupati del Libano. Fuori dal Libano, clamoroso fu l’attacco all’ambasciata d’Israele in Argentina nel 1992. Col passare della guerriglia contro Israele, stringerà ulteriormente i contatti con i movimenti palestinesi, oltre che con Hamas anche con i Tanzim.

 Va anche ricordato che ha preso le distanze da molti attentati, veri o presunti, che fondamentalisti islamici avrebbero compiuto e che hanno visto morire dei civili: l’11 Settembre, i massacri in Algeria, gli attentati contro i turisti in Egitto, ecc.

Nel 2000 Israele ha lasciato il Sud del Libano, ma non i territori delle fattorie di Shebaa , che Hezbollah rivendica come libanesi, forse rivendicabili più alla Siria, ma in nessun modo ad Israele.

Così inizia un fitto lancio di razzi e attacchi con colpi di mortaio.

 

Il 10 marzo del 2005 il Parlamento Europeo, accogliendo le richieste israeliane sostenute anche dagli Stati Uniti, approvò con una maggioranza schiacciante (473 a favore, 8 contro, 33 astenuti) una risoluzione che accusava Hezbollah di attività terroristiche. La risoluzione afferma che il "Parlamento considera che esiste una chiara evidenza di attività terroriste da parte di Hezbollah. Il Consiglio dell'Unione Europea deve intraprendere tutti i passi necessari per impedire le loro azioni". .La UE ha anche deciso di impedire la diffusione della televisione satellitare di Hezbollah (al-Manār) da parte dei satelliti europei, in modo di applicare le norme europee contro "l'incitamento all'odio razziale e/o religioso" .

Le Nazioni Unite non hanno invece incluso Hezbollah nella loro lista di sospetti gruppi terroristici ma hanno, comunque, chiesto lo smantellamento dell'ala militare di Hezbollah nella Risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU n° 1559.

Per tutta risposta, il 21 Novembre 2005, Hezbollah inizia una campagna di attacchi contro l’esercito israeliano a cavallo della “Blue Line”, nella zona di competenza dell’ONU e della sua missione UNIFIL, sempre a colpi di mortaio e lanci di razzi katyuscia. Simultaneamente numerose milizie islamiche hanno lanciato un offensiva sui territori occupati dall’esercito israeliano, scatenandone la reazione che ha causato la morte di diverse decine di civili non coinvolti negli attacchi.

Nel Maggio del 2006, il Consiglio di Sicurezza dell’ONU emanava una risoluzione che accettava l’intento del governo libanese di disarmare tutte le milizie armate e di riprendere il controllo del suo intero territorio, visto che ormai il Sud è totalmente controllato da Hezbollah.

Ma le ostilità riprendono il 12 Luglio del 2006, quando membri delle milizie di Hezbollah si infiltrano nel villaggio occupato dagli israeliani di Shtula, attuando un’imboscata che causerà la cattura di due soldati e la morte di altri 8; altri 5 perderanno la vita in combattimenti vari nello stesso giorno. Inoltre effettuerà altri due attacchi coi razzi katyuscia che provocheranno la morte di 1 civile ed il ferimento di altri 25.

La reazione di Israele, porterà al tentativo di una nuova invasione del Sud del Libano, ma per la prima volta nella storia, delle truppe islamiche, di Hezbollah in questo caso, sconfiggeranno sul campo le truppe di Israele, costringendole a desistere dai loro propositi.

Visto che Israele e Washington non sono riusciti a piegarlo dall’esterno, stanno provando a farlo dall’interno. Infatti il corrotto, al soldo degli USA, governo di Siniora ha provocatoriamente deciso di di smantellare la rete di telecomunicazioni di Hezbollah e di rimuovere il capo della sicurezza dell'aeroporto, vicino al “Partito di Dio”, provocandone la reazione violenta. In pochi giorni le truppe di Hezbollah hanno cacciato le milizie avversarie da molti quartieri di Beirut, risparmiando i quartieri cristiani della parte orientale di Beirut , dopo che i militanti sciiti hanno dimostrato la loro superiorità nei confronti delle forze fedeli al leader della coalizione di governo Saad al-Hariri. I sostenitori di Hariri controllano ancora alcune zone nel nord del paese e hanno chiuso il valico con la Siria che passa dalla Valle del Bekaa. Hariri è il figlio dell'ex premier Rafik al-Hariri, assassinato tra anni fa in un attentato che ha scatenato nel paese dei cedri la peggiore crisi dalla fine della guerra civile -- durata fra il 1975 e il 1990 -- e ha provocato la divisione di Beirut fra in una parte orientale, prevalentemente in mano ai cristiani, e in una occidentale, abitata dai musulmani. Per cercare di calmare gli animi, l’esercito regolare (una delle poche istituzioni ancora riconosciute come legittime da tutte le forze in campo) ha deciso di intervenire, e ha trovato un parziale accordo con Hezbollah, rigettando tutte le decisioni prese dal Governo, il quale però ha dettocce dovrà ancora decidere sulla questione.

In questi giorni il Libano, sta rischiando di ridividersi nuovamente e ripiombare in una sanguinosa guerra civile, per la gioia di Washington ed Israele.

 

Manuel Zanarini