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Intrighi americani. Hugo Chavez accusa la Colombia

di Stella Spinelli - 13/05/2008

Hugo Chavez accusa la Colombia di voler provocare una guerra regionale che giustifichi l'intervento Usa
“Il computer di Raul Reyes è come se servisse per orchestrare un'opera umoristica in teatro. Ce n'è per tutti e adesso l'Interpol prepara lo show, usata dal governo Usa che purtroppo manipola anche quello colombiano”. Hugo Chavez spara a zero sull'ultima uscita di Washington che ha chiesto a Bogotà di sottoporre il computer, presumibilmente appartenuto al numero due delle Farc ucciso il primo marzo in Ecuador dall'esercito colombiano, al vaglio dell'Interpol. Una mossa, secondo il capo di stato venezuelano che l'ha denunciata nel suo programma domenicale "Alò Presidente", che rientrerebbe nel “plan del imperio” per scatenare una guerra in America Latina e riprenderne il controllo perduto. “L'Interpol dirà che ha revisionato il pc e che non ci sono state manipolazioni di sorta. Come avrebbero potuto mettere tutte queste informazioni? Figurarsi! È una ridicolezza! Ma attenzione alle ridicolezze! Perché così come Bush ha inventato le armi distruzione di massa (in Iraq), ora un altro computer dice che noi stiamo appoggiando il terrorismo, che diamo soldi e armi alle Farc, il tutto per cercare una scusa per eliminare Chavez”, ha spiegato il presidente, mettendo in guardia l'intera nazione e le Forze Armate. La situazione nella regione latinoamericana si fa dunque sempre più tesa: mentre la Cia non perde occasione per sottolineare la pericolosità di un Venezuela accusato di tenere rapporti dubbi con Farc e Iran, a largo delle coste argentine gli Stati Uniti scaldano i motori di una flotta militare in disuso da 58 anni e che perlustrerà i mari del continente.

Hugo ChavezDa più fronti. Gli attacchi a Chavez non arrivano soltanto dagli Usa, anzi, un fuoco incrociato si sta levando contro Caracas. Se da Palazzo Narino, a Bogotà, sin dal giorno dopo l'uccisione di Reyes si andava dicendo che i documenti ritrovati in quell'accampamento inchiodavano il Venezuela a pesanti responsabilità di filo-terrorismo, con  tanto di fughe di notizie finite su importanti settimanali come Semana, (che pubblicarono parte dei contenuti scottanti in edizioni speciali), adesso a rincarare la dose ci pensa la stampa Usa. Il Wall Street Journal ha già scritto che fonti di intelligence considerano veritieri gli archivi dell'ormai famigerato pc e quindi tutte le insinuazioni contro Caracas. E non solo.
Questi archivi descriverebbero riunioni fra comandanti della guerriglia e autorità venezuelane ed ecuadoriane, includendo Chavez, inchiodato in più di cento documenti.
Ma gravi frecciate contro il Venezuela vengono anche dalla Spagna. Il quotidiano El Pais ha cominciato a pubblicare da sabato una serie di articoli  a quanto pare basati sui file di Reyes, che sostengono la tesi che Chavez avrebbe rifornito di armi le Farc attraverso la mediazione della Bielorussia.

alvaro uribeLe accuse di Chavez. Ma il carismatico presidente venezuelano non ci sta e passa al contrattacco. “Il governo colombiano sì che ha seri problemi, perché lì ci sono gli assassinati. Lì stanno le prove dell'invasione dell'Ecuador, delle bugie del presidente Uribe”, ha detto, aggiungendo che il computer di Reyes si chiama "Geroge W.-Uribe". Quindi si è rivolto direttamente ai suoi cittadini: “Allerto il popolo venezuelano e le Forze Armate sull'intenzione del governo della Colombia di provocarci”, di scatenare una guerra per giustificare l'intervento armato Usa, in particolare insistendo in manovre sotterranee negli stati di Zulia e Tachira, sul confine colombiano. In particolare nel ricco Zulia, governato dal leader dell'opposizione venezuelana Manuel Rosales, gli Usa starebbero finanziando intenti secessionisti.
Poi è passato al tema "Alvaro Uribe", che ormai non avrebbe più uno straccio di credibilità a causa dei legami con il paramilitarismo. “Nemmeno Bush crede alle bugie”, ha dichiarato Chavez, visto che gli Usa non hanno rinnovato il Tlc con la Colombia. Sul caso Reyes dice: “La Colombia non ha la tecnologia aerea per sostenere un bombardamento simile” a quello avvenuto sull'accampamento Farc, assicurando che questa operazione ha per forza ricecvuto l'appoggio delle forze Usa. Ma Uribe continua a nascondere la verità e che non ha rispettato l'Ecuador e il suo presidente, quindi non si merita che i paesi abbiano relazioni diplomatiche costruttive con lui. “Uribe è molto pericoloso, era amico di Pablo Escobar Gaviria, ci sono molti libri che lo provano”, ha incalzato. “Presidente Uribe, pensi bene fin dove è capace di arrivare lei. La chiamo a riflettere pubblicamente in nome dei governi sudamericani”, ha incalzato Chavez, dichiarando pubblicamente che la Colombia avrebbe inviato 200 paramilitari per ucciderlo.

Soldati UsaGrandi manovre. E mentre gli animi si scaldano, gli Usa fanno le prove generali. Dopo 58 anni, ripristinano la Quarta Flotta, disattivata dopo la Seconda guerra mondiale. Dal primo luglio di quest'anno, dunque, l'Armata Usa tornerà ad avere un comando di alto livello specificamente dedicato a supervisionare il lavoro delle sue unità in America Latina e nei Caraibi. Un portavoce militare statunitense ha assicurato però a Bbc Mundo che questo non implicherà un aumento della presenza militare statunitense nella regione. Ma per molti osservatori, siamo di fronte a una mossa molto simbolica, con la quale la Casa Bianca intende far la voce grossa con i vari governi anti-Usa nati ultimamente in Sudamerica. Si tratterebbe più di una decisione politica che militare, dunque, dovuta al fatto che a causa dell'imponente impegno in Afghanistan e Iraq, gli Stati Uniti hanno dovuto lasciar perdere il controllo da sempre avuto sul continente americano, che di conseguenza si è sganciato dalla sua influenza. E adesso corrono ai ripiari, mostrando i muscoli. “Anche se i vari paesi del Sudamerica sono impegnati in una corsa agli armamenti, nessuno potrà mai rappresentare una minaccia militare per gli Stati Uniti”, ha spiegato a Bbc Mundo Alejandro Sanchez, analista associato al Consiglio sugli affari emisferici. E a futura memoria dell'onnipotenza Usa, da ora in poi ci saranno anche le navi militari a stelle e strisce che solcheranno in lungo e in largo i mari del sud. Non bastava la miriade di basi sparse nel continente.