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La multa europea, vergogna italiana!

di Andrea Bertaglio - 13/05/2008

 

Spazzatura

Dal sito ufficiale dell’Unione europea www.europa.eu, un’altra gratificante notizia per il nostro Paese.

Le misure prese per risolvere la crisi dei rifiuti nel napoletano sono “inadeguate” e stanno mettendo in pericolo la salute dei cittadini, ha affermato la Commissione europea.
L’Italia è stata chiamata a presentarsi presso la Corte di Giustizia per aver fallito la messa a punto di un piano per la raccolta ed il trattamento dei rifiuti nella regione Campania, come richiesto dalla direttiva sui rifiuti dell’Unione europea, ha annunciato la Commissione martedì scorso (6 Maggio).

“I mucchi di rifiuti abbandonati sulle strade campane illustrano perfettamente la minaccia all’ambiente ed alla salute umana risultante dalla gestione inadeguata dei rifiuti”, ha detto il Ministro dell’ambiente UE Stavros Dimas.

Allo stesso modo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) ha segnalato l’accrescersi dei problemi di salute nella regione dovuti ai metodi impropri di smaltimento e di incenerimento della spazzatura.

La crisi dei rifiuti non è nuova in Campania, dove il loro smaltimento è un affare molto redditizio, largamente controllato dalla Camorra, ha riportato il sito della Commissione europea. Nell’estate 2007, i molti problemi relativi alla raccolta dell’immondizia nella regione hanno richiamato testate giornalistiche da tutto il mondo e spinto la Commissione ad aprire una procedura di infrazione.

La crisi è stata alleggerita dalla nomina di un “Commissario di emergenza per i rifiuti” per la regione nel Dicembre 2007, ha affermato la Commissione. Ciononostante, si ritiene che le misure introdotte siano inadeguate, appunto, “a dare un giusto indirizzo nel lungo termine al problema della spazzatura in Campania e a prevenire il ripetersi degli inaccettabili eventi verificatisi nel corso dell’ultimo anno”.

Le autorità italiane hanno fallito nel dare “un chiaro programma per il completamento e l’entrata in vigore di misure necessarie alla risoluzione del problema campano”, ha aggiunto la Commissione.
La crisi dell’immondizia a Napoli “non arriva dal nulla”, ha insistito Dimas all’audizione presso il Parlamento europeo a Gennaio. “È il culmine di un processo lungo almeno quattordici anni di insufficiente implementazione della legislazione europea sui rifiuti, per la quale l’Italia è stata ripetutamente condannata dalla Corte di Giustizia europea”.

E ora, dopo la Campania, sempre martedì 6 Maggio la Commissione ha trasmesso un avvertimento alla regione del Lazio per aver fallito nell’adozione di un piano regionale per lo smaltimento dei rifiuti. Pesanti sanzioni si potrebbero riversare sulla regione nel caso la situazione non dovesse migliorare. Nemmeno il gusto di lavarsi i panni sporchi in casa propria. Ma, del resto, casa nostra è ormai l’Europa. Peccato ricordarsi di farne parte ancora una volta per questi motivi, senza considerare (oltre ovviamente la salute delle persone e dell’ambiente) le enormi cifre spese in multe e sanzioni, che potrebbero essere utilizzate per ben altri scopi.

Chissà se, una volta risolti tali e già abbastanza gravi problemi, le istituzioni europee si accorgeranno davvero che “i mucchi di rifiuti abbandonati sulle strade campane illustrano perfettamente la minaccia all’ambiente ed alla salute umana risultante” non solo dalla gestione inadeguata dei rifiuti, ma anche dall’ostinazione di queste stesse istituzioni nel promuovere una crescita economica impossibile da realizzare sia per motivi ecologici che, come stiamo già iniziando a vedere, finanziari.

Ma questo è un altro discorso. Speriamo solo di non vedere anche Roma fra qualche tempo sotto montagne di immondizia!

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