Il governo di Bush sta per aggredire l’Iran
di Wayne Madsen - 22/01/2006
Fonte: Comedonchisciotte
Numerosi indizi e indiscrezioni d’intelligence indicano che l’amministrazione Bush sta ultimando il progettato attacco militare sull’Iran. Fonti militari statunitensi e straniere, informano che un’azione militare contro installazioni militari e nucleari iraniane, che può implicare l’uso di armi nucleari, è nelle sue ultime fasi di preparazione. Gli obiettivi probabili dei bombardamenti: la cantrale nucleare Bushehr, dove ora vi sono dei tecnici russi e di altre nazionalità, un giacimento minerario di uranio a Saghand, vicino alla città di Yazd, le installazioni per uranio arricchito a Natanz; un’immenso bacino idrico ed un’installazione di radioisotopi ad Arak; l’Unità di Gasolio Nucleare di Ardekan, l’Installazione per la Conversione di Uranio ed il Centro di Tecnologia Nucleare ad Isfahan; il Centro di Ricerca Nucleare di Teheran, le installazioni per la produzione di Molybdenum, Lodine [*] e Radioisotopi Xeno a Teheran; i Laboratori di Prodotti Multiuso Abr Ibn Abbia a Teheran; la Compagnia Elettrica Kalaye nei sobborghi di Tehrán; un’impianto di arricchimento di uranio che si sa già smantellato a Lashkar Abad, e le Unità di Immagazzinamento di Residui Radioattivi a Karaj e ad Anarak. L’obiettivo fondamentale è il reattore nucleare Bushehr e le centinaia di tecnici russi. Altri obiettivi fondamentali sarebbero le rampe di lancio di missili Shahab-I, II e III, le basi aeree, comprese la grande base aerea di Mehrabad/aeroporto internazionale vicino a Teheran, basi navali nel Golfo Pesco ed il Mare Caspio, centri di comando, controllo, comunicazioni e intelligence. Obiettivi secondari potrebbero includere aeroporti civili, installazioni di radio e TV, centri di telecomunicazioni, edifici governativi, centrali energetiche convenzionale, ponti, strade e linee ferroviarie. Probabilmente, le forze statunitensi non vorranno toccare le installazioni petrolifere e quelle dei porti commerciali, al fine di preservarli in onore degli interessi commerciali e petroliferi statunitensi. Si è registrato un notevole e rapido incremento dei compiti di allenamento e preparazione in un certo numero di basi militari statunitensi che sarebbero implicate in un attacco che dovrebbe essere fondamentalmente aereo. Questo include un ordine del Pentagono a Forte Rucker, in Alabama, di mobilitare tra i 50.000 e i 60.000 uomini, compresi i contractors civili, da impiegarsi in Iran per portare a termine operazioni di combattimento. Rucker è la sede del Comando di Allenamento dell’Aviazione dell’Esercito USA, inclusa una scuola di preparazione per elicotteri da combattimento. Inoltre, si è registrato un aumento nei preparativi della vicina base di Camp Hurlburt in Florida, la sede del Comando per Operazioni Speciali delle Forze aeree USA. L’attacco statunitense sull’Iran implicherà innanzitutto l’uso della Forza Aerea, l’US Navy, ed unità speciali. Si è verificato anche un notevole aumento dell’attività nel Centro di Combattimento Aria-terra del Corpo della Marina a Twentyne Palms, California, un centro di addestramento con fuoco reale che è situato in un ambiente desertico e montagnoso, simile alle zone scelte come obiettivo in Iran. Secondo agenzie di intelligence europee gli USA avrebbe allertato i suoi alleati NATO perché siano preparati ad un attacco militare su basi militari e di ricerca nucleare in Iran. Il 17 novembre 2005, il Presidente russo Vladimir Putin ha discusso in segreto per sette ore col Primo Ministro turco Recep Tayyip Erdogan, nel corso delle cerimonie di inaugurazione a Samsun, in Turchia, del gasdotto sottomarino turco-russo Corrente Azzurra, celebrazioni cui ha assistito anche il Primo Ministro italiano Silvio Berlusconi. Secondo fonti affidabili, Erdogan, avrebbe promesso in quell’incontro a Putin, che la Turchia non avrebbe permesso agli USA di utilizzare le sue basi per un attacco militare sull’Iran. Quest’atteggiamento ha provocato una serie di visite ad alto livello in Turchia da parte di funzionari dell’amministrazione Bush, compreso il capo della Cía Porter Goss, il direttore del FBI Rober Mueller e la Segretaria di Stato Condoleeza Rice. Benché Erdogan abbia accolto le richieste di Goss e Rice circa aiuto logistico, politico e d’intelligence per attaccare l’Iran, e benché il Capo dell’Esercito turco Yasar Buyukanit si sia sentito ripetere la stessa cosa dai funzionari del Pentagono durante il suo recente viaggio a Washington, pare assodato che Putin ora abbia influenza sufficiente su Ankara per ostacolare qualunque utilizzo della Turchia da parte degli USA per attaccare l’Iran. [Mueller consegnò ad Ankara la “prova” fornita dai servizi segreti circa l’appoggio iraniano alla guerriglia del Partito Curdo dei Lavoratori, (PKK) in Turchia. Tuttavia, i servizi d’intelligence di tutto il mondo scartano attualmente qualunque informazione segreta che venga dall’amministrazione Bush, considerandola mera propaganda neocon, prodotta dalle malfamate agenzie d’intelligence di Washington, Tel Aviv - Herzliya e Gerusalemme]. Un attacco USA sull’Iran: la “tempesta perfetta” per un conflitto nucleare più esteso. I funzionari militari e politici statunitensi hanno cercato l’appoggio di Bahrain, Arabia Saudita, Pakistan, Giordania, Oman ed Azaerbaiyan per l’attacco statunitense all’Iran. Sulla scorta di informazioni false di intelligence, come già successo per l’Iraq, Washington sta tentando di convincere vari paesi che esiste un vincolo tra l’Iran e “Al Qaida”. Fonti di intelligence polacche informano che il Ministro della Difesa polacco, Radek Sikorski, ha assicurato al Segretario della Difesa Donald Rumsfeld che la Polonia appoggerebbe l’attacco statunitense sull’Iran. Sikorski è un vecchio collega dell’American Enterprise Institute dei neo-con come Richard Perle, Michael Ledeen e Lynne Cheney, denominata “la seconda lady” USA. Sikorski e il Ministro degli Affari Esteri polacco Stefan Meller, avrebbero rispettivamente assicurato a Rumsfeld e Rice, che la Polonia appoggerebbe gli USA durante la rottura che potrebbe prodursi nella NATO come risultato dell’attacco statunitense. Fonti di intelligence polacche che disapprovano l’accordo del nuovo governo conservatore di Varsavia con l’amministrazione Bush, sono quelle che hanno fatto filtrare l’informazione sui preparativi dell’attacco USA esposti alla NATO. “Fughe” di notizie sui piani di attacco statunitensi sono stati filtrati da fonti d’intelligence europee alla rivista tedesca Der Spiegel. Le stesse fonti hanno anche informato che la recente decisione di Putin, e della compagnia di gas naturale di proprietà statale Gazprom, di tagliare la fornitura di gas naturale all’Ucraina indica un chiaro avvertimento di Putin a nazioni come Ucraina, Polonia, Romania, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Croazia, Moldavia, Francia, Austria, Italia, Ungheria, Bosnia, Serbia e Germania; li ha avvertiti che farebbe la stessa cosa se appoggiassero unattacco statunitense contro l’Iran. Il gas naturale di Gazprom viene fornito attraverso gasdotti ucraini, da Russia e Turkmenistán verso paesi di Est ed Ovest dell’Europa. L’amministrazione Bush ha accusato la Russia di utilizzare le forniture di gas come “arma politica”. Putin ha poi un’altra capacità in più per premere sull’Europa Occidentale, da quando il vecchio Cancelliere tedesco Gerhard Schroeder ha accettato un incarico nella giunta di un consorzio unito di gasdotti nordeuropei russo-germanici controllato da Gazprom. Il gasdotto porterà gas russo a Scandinavia, Germania, Olanda e Gran Bretagna, consentendo a Putin di smuovere ancora di più Washington dall’Europa. Agenzie d’intelligence del sudest asiatico hanno informato che la recente rapida decisione della Birmania (Myanmar), di trasportare la sua capitale Rangoon alla remota Pyinmana, a circa 305 chilometri al nord, è il risultato degli avvertimenti dei servizi segreti cinesi ai suoi alleati birmani sulle conseguenze radioattive che deriverebbero da un attacco nucleare tattico o convenzionale statunitense sulle installazioni nucleari iraniane. C’è la paura che una serie di attacchi sulle installazioni nucleari iraniane creino una nuvola radioattiva, simile a quella di Chernobil, che potrebbe provocare monsoni nell’Oceano Indiano. È possibile che la capitale Rangoon (Yangon) sia trasferita di circa 305 chilometri a nord di fronte alla paura di una serie di monsoni provocati dalla pioggia radioattiva nucleare proveniente dall’Iran? Rangoon, poco elevata, è situata nella traiettoria delle piogge dei monsoni che porterebbero, tra maggio ed ottobre, pioggia radioattiva dall’Iran nel Sud e Sud-est asiatico. Città costiere dell’Oceano Indiano come Rangoon, Dhaka, Calcutta, Mumbai e Colombo sarebbero colpite dalla pioggia radioattiva molto più che città situate a maggiore altezza, poiché l’umidità intensifica l’effetto della pioggia radioattiva. Nell’arco di soli due giorni è stato intimato a migliaia di lavoratori governativi di fare i bagagli e di lasciare Rangoon verso la più alta, e meno umida, montagnosa città di Pyinmana. Nel vicino Bengala, il governo di sinistra insieme ai suoi alleati nazionali di sinistra, stanno pianificando manifestazioni di massa per il prossimo viaggio di Bush in India. Protestano contemporaneamente contro la guerra in Iraq e contro le minacce all’Iran. Relazioni dello Yemen indicano che le compagnie petrolifere occidentali sono preoccupate per le intenzioni statunitensi sull’Iran, poiché il sud del paese arabico si vedrebbe colpito da uno dei bordi della depressione monsonica che potrebbero trattenere pioggia radioattiva proveniente dall’attacco, mettendo in pericolo i loro lavoratori nel paese. L’amministrazione Bush ha fallito gli ultimi piani per attaccare le basi nucleari e politiche iraniane prima delle elezioni presidenziali del 2004. Il 9 ottobre, Rumsfeld ebbe un incontro coi suoi colleghi dei ministeri della difesa, sulla nave da guerra John F. Kennedy nel Golfo Persico, per cercare appoggi per l’attacco. Quell’incontro fu confermato dal Ministro della Difesa danese che era presente; tuttavia, non si arrivò a discutere il tema della riunione. Secondo il personale navale statunitense a bordo del Kennedy, era stata preparata una “sala di guerra” per coordinare l’attacco. Gran Bretagna, Australia, Italia, Olanda e Giappone non assistettero alla riunione a causa della loro opposizione ai piani di attacco. Ufficiali militari e di intelligence di tutto il mondo si stanno preparando anche per le conseguenze di un attacco statunitense sull’Iran, che potrebbe implicare, con molta probabilità, importanti attacchi sciiti di rappresaglia contro obiettivi militari, diplomatici ed economici statunitensi nella regione che colpirebbero l’Iraq, la provincia est dell’Arabia Saudita, il Kuwait, il Bahrein, gli Emirati Arabi Uniti, il Libano e l’Afghanistan. La pioggia radioattiva proveniente da un attacco nucleare tattico o convenzionale sull’Iran creerà maggiori problemi a Pakistan, India, Cina, Russia, Giappone ed altri paesi situati nella direzione del vento in Asia e nell’Anello del Pacifico. Una probabile conseguenza, sarebbe il rovesciamento del governo di Pervez Musharraf in Pakistan e la sua sostituzione con un regime islamista radicale, che potrebbe contare su armi nucleari. Questo potrebbe provocare una risposta militare del potere nucleare indiano. In fase di contro-attacco, l’Iran lancerebbe immediatamente i suoi missili Shahab I e II contro la Zona Verde USA a Baghdad, la base aerea di All Udeid in Qatar, la base dell’esercito statunitense in Bahrein, la base di Campo Doha in Kuwait, la base aerea Al Seeb in Oman, l’Aeroporto Internazionale di Baghdad, la base aerea USA a Kandahar, in Afghanistan. L’Iran lancerebbe anche i suoi missili Shahab III contro le città israeliane di Tel Aviv, Haifa, Beersheba, Eilat ed il complesso nucleare israeliano a Simona. I missili iraniani potrebbero essere lanciati anche contro la flotta navale statunitense nel Golfo Persico e le installazioni petrolifere di Arabia Saudita e Kuwait. Come conseguenza dell’attacco, seguirebbe una rottura finale tra Washington ed Europa, e si potrebbe produrre la fine virtuale della NATO come organizzazione vitale di difesa. Sull’Iran la Cina potrebbe anche decidere di rispondere finanziariamente e militarmente contro gli USA, poiché questo paese è la sua seconda fonte di importazione di petrolio dal Medio Oriente dopo Arabia Saudita, e sta pianificando l’utilizzo di un terminale iraniano per l’esportazione di gas naturale dal Turkmenistán. [La Cina importa attualmente il 60 percento delle sue necessità di petrolio, e l’Iran rappresenta il 17 percento di quelle importazioni]. La Russia recentemente ha partecipato attraverso l’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO) alle esercitazioni militari a tre, nome in codice “Indira 2005”, tra Russia, Cina e India per essere preparati davanti a qualunque nuova proiezione del potere statunitense in Asia, compreso un attacco contro l’Iran, probabile futuro membro dello SCO. Lo scorso agosto, Russia e Cina hanno realizzato le loro prime esercitazioni militari congiunte. Wayne Madsen Fonte: www.resistenze.org linK: http://www.resistenze.org/sito/te/po/in/poin6a14.htm [*] Il lodine è il nome commerciale dell’etodolac, una medicina anti-infiammatoria senza steroidi. Testo originale in inglese: www.itszone.co.uk/zone0/viewtopic.php?t=46584 Traducido del inglés para Rebelión por Sinfo Fernández Traduzione dallo spagnolo del Ccdp |