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Altri otto anni. (Le due presidenze di Bill Clinton viste da Ralph Nader)

di Ralph Nader - 16/05/2008

 

Per Bill e Hillary Clinton, l'ultimo sogno americano è "altri otto anni". Ma come pensate che avrebbero reagito di fronte a decine di partigiani presenti alle loro manifestazioni sportive con grandi cartelli e urlanti "altri otto anni, altri otto anni"?

Non avete la sensazione che dovevano imbarazzarsi davanti all'esposizione pubblica della loro fervida ambizione che il New York Times ha descritto come una corsa presidenziale dove "prendi due al prezzo di una"?

Inviterei i votanti a ricordare o esaminare il vero record di opportunità perse da Clinton in quel decennio pacifico e a non farsi influenzare dalla versione zuccherata che il loquace ex presidente recita durante le tappe della campagna.

 

Gli anni novanta sono stati il primo decennio senza lo spettro dell'Unione Sovietica. Ci poteva essere un "dividendo di pace" che avrebbe ridotto l'enorme bilancio militare e destinato i fondi pubblici alle nostre opere pubbliche o alle infrastrutture.

Nel gennaio 1993, con un Congresso controllato dal Partito democratico, Bill Clinton iniziò con una piccola proposta di creazione di posti di lavoro per promuovere le strutture pubbliche. Egli fece anche alcune proposte di riforma delle finanze che egli aveva promesso durante la sua campagna quando si confrontò con George H.W. Bush e il candidato Ross Perot.

Un doppio ritiro si verificò quando i congressisti Repubblicani iniziarono a ruggire sulle grandi spese dei Democratici e dopo che il portavoce alla camera T. Foley e il Leader della maggioranza al Senato G. Mitchell dissero a Clinton durante una riunione alla Casa Bianca di dimenticare la legge sulla diminuzione del potere finanziario sulle elezioni. Questo stabilì il livello sul quale i congressisti dimensionarono Clinton.

Fu considerato privo anche di un modesto coraggio politico, una macchietta delle differenze con l'opposizione repubblicana e molto meno del decisivo capo riformatore che aveva promesso di essere se fosse stato lui a vincere le elezioni. Infatti egli si prese il merito, non suo, per gli sviluppi legati alla crescita economica prodotta dal grande boom della tecnologia dei dot.com.

Mentre si vantava dei milioni di lavori creati dalla sua Amministrazione, trascurò di osservare che i salari ristagnavano per l'80% dei lavoratori americani; considerando l'inflazione, il ristagno si è concluso nel 2000 sotto il livello del 1973.

Un brillante assistente alla Casa Bianca di Mr Clinton mi disse nel 1997 che l'unico vero atto del quale il suo capo poteva prendersi il merito era l'approvazione della legge che permetteva 12 settimane di congedo familiare, senza salario.

Ci sono stati vari cambiamenti sostenuti da Clinton. Esso ha promosso con forza il radicamento del potere corporativo sulla nostra economia e sul governo nel corso del decennio. Egli ha appoggiato al Congresso il NAFTA e l'Organizzazione mondiale del commercio (OMC), accordi che rappresentarono la più grande sconfitta nella nostra storia locale, statale e della sovranità nazionale di fronte ad un sistema di governo transnazionale, autocratico, e reticente. Questo sistema subordinò i lavoratori, i consumatori e l'ambiente alla supremazia del commercio globalizzato. Questo fu solo l'inizio.

Tra il 1996 e il 2000, guidò l'azione legislativa del Congresso il quale concentrò più potere nelle mani del gigante agro - alimentare, delle grandi aziende di telecomunicazioni e del grande colpo di fortuna - aprendo le porte a enormi concentrazioni nel settore finanziario.

Quest'ultima, definita "legge di modernizzazione finanziaria", sparse quei semi del permissivismo favorevole ai grandi rischi finanziari fra i possidenti (es. i pensionati e gli investitori) che ora scuotono l'economia in recessione.

L'uomo che fece la demolizione dell'esperienza di regolamentazione nata dalle lezioni della Grande Depressione fu il Segretario del Tesoro di Clinton, R. Rubin, che poi lavorò per Citigroup - il primo sostenitore di questo colpo oligopolistico - poco prima che la legge fosse approvata; quell'anno riscosse $ 40 milioni di dollari per pochi mesi di lavoro di consultazione.

L'esperienza presidenziale di Bill Clinton è stata piena di favori ai ricchi e ai potenti.

Mentre lui era Presidente gli aiuti assistenziali corporativi, gli omaggi e i comunicati prosperarono: Sovvenzionò le grandi case dell'automobile per un partenariato di ricerca telefonica affermando che non ci sarebbe stata la regolamentazione dell'efficienza energetica.

Le agenzie di controllo furono anestetizzate. Il guardiano veterano che lavorò alla "Food and Drug Administration", il dottor Sidney Wolfe, ha detto che, sotto Clinton, la sicurezza era stata la peggiore di tutti i suoi 29 anni di vigilanza.

L'agenzia per la sicurezza automobilistica (NHTSA) abbandonò il suo ruolo e divenne un consulente per l'industria automobilistica. Altre agenzie furono addormentate - quella della sicurezza del lavoro (OSHA) delle ferrovie, della sicurezza dei casalinghi, dell'antitrust e contro il crimine corporativo legalizzato.

Il signor Clinton assicurò che nessuna attenzione sarebbe stata prestata ai primi segnali di quello che è oggi la crisi ipotecaria sub - prime quando confermò l'avido repubblicano Alan Greenspan come presidente della FED. Egli si rifiutò di usare il suo potere regolamentare e dimostrò di non comprendere quanto fosse rischioso questo strumento finanziario. Mr Clinton fu così impaurito da agitarsi con Orrin Hatch, il presidente repubblicano del Comitato giudiziario del Senato e cancellò la maggior parte delle udienze giudiziarie con il senatore dell'Utah.

Egli omise anche di attuare la nomina di Peter Edelman, le cui credenziali erano superbe, alla corte di appello federale. Egli rassegnò le dimissioni il 12 settembre 1996. In una nota ai suoi collaboratori, disse, "Ho dedicato almeno gli ultimi 30 anni per fare quello che aiutasse a ridurre la povertà in America. Credo che la legge sul benessere appena promulgata vada nella direzione opposta." Scorticato dal noto autore ed editorialista, A. Lewis, a causa del suo triste record sulle libertà civili, l'uomo di Hope preparò il lavoro per la demolizione di questo pilastro della nostra democrazia fatta da Bush.

Nel 2002 e nel 2003 Bush, per giustificare la sua invasione dell'Iraq, si riferì regolarmente al bombardamento fatto da Clinton per esplicitare la politica USA di "cambiamento di regime".

Del resto durante il mandato Clinton sostenne all'ONU le sanzioni economiche in contrasto con un giusto embargo militare all'Iraq. Una squadra di medici americani importanti stimò che queste sanzioni imposte ai civili fecero morire mezzo milione di bambini iracheni. Chi può dimenticare il giro nei poveri ospedali di Baghdad pieni del pianto dei bambini morenti fatto da Leslie Stahl la corrispondente di "Sixty Minutes" il programma della CBS? Dopo lei intervistò il Segretario di Stato di Clinton, M. Albright e le chiese se le sanzioni fossero giuste. Il segretario rispose in modo affermativo.

 

Bill Clinton è considerato in genere come un politico brillante perché fu eletto 2 volte presidente (aiutato dallo spento R. Dole) e perché superò lo scandalo Lewinsky (messo sotto giuramento sul sesso) e l'incriminazione. Egli è astuto e intelligente quando è concentrato. Ma durante i suoi due mandati presidenziali, non fu abbastanza intelligente per evitare di perdere parte del suo controllo sul Congresso, molti parlamenti statali e tanti Governatori.

E' sempre stato tutto suo, ora egli vede un altro biglietto d'ingresso alla Casa Bianca che passa per sua moglie, Hillary Clinton. ALTRI OTTO ANNI senza una mobilitazione, senza la domanda di partecipazione dei cittadini è solo con - ALTRI OTTO ANNI. E' una piccola meraviglia che i redattori di Fortune Magazine intitolarono un articolo nel giugno scorso con il titolo, "Who Business is betting On?" La loro risposta, ovviamente, fu Hillary Clinton.

 

*Sottotitolo aggiunto dal traduttore.

Tradotto il 14 maggio da Franco Allegri per Futuroieri