Se tutti a questo mondo dovessero adottare il medesimo stile di vita dei cittadini svizzeri, avremmo bisogno di quasi tre pianeti Terra. Alla data odierna la Svizzera ha infatti già consumato tutte le materie prime che le spettano per il 2008, al punto da avere già iniziato a vivere a spese delle generazioni future.

Il 6 maggio la popolazione svizzera ha già esaurito le risorse terrene che avrebbero dovuto bastarle per tutto il 2008. Da domani e per il resto dell’anno vivremo a spese della natura: stiamo consumando risorse planetarie, non più rinnovabili in tempi sufficientemente brevi. “Qualsiasi direttore di banca che avesse gestito le sue finanze come il mondo occidentale sta facendo con le proprie risorse sarebbe senza lavoro già da parecchio tempo”, afferma Damian Oettli, responsabile di progetto presso il WWF Svizzera. Ecco dunque l’obiettivo che il WWF si è prefissato: far sì che il complesso dei paesi del mondo la smetta di consumare una quantità di materie prime superiore a quella che la Terra è in grado di fornire.

Tra l’altro, il fatto che il mondo non stia già collassando va a merito di quelle nazioni che ancora non riescono a consumare le risorse annue di loro spettanza, come per esempio la Cina, l’India o il Kenia. Sempre a titolo di esempio, gli abitanti dell’Afghanistan hanno un accesso talmente limitato a materie prime e beni di consumo da poter tranquillamente diluire su un arco di 14 anni la quota a cui avrebbero diritto.

Ciò nonostante è vicino il giorno in cui l’intero pianeta vivrà a credito, e questo con un costante forte anticipo sul calendario: quest’anno la scadenza è infatti prevista per il 16 ottobre. Questo significa che l’umanità utilizza più risorse di quelle che la Terra può mettere a disposizione a lungo termine. I paesi europei avranno esaurito completamente la loro quota di risorse già allo scadere del semestre, ma a guidare la classifica sono gli Emirati Arabi Uniti con un consumo di risorse pari a quello di 6,6 pianeti Terra.

Le cose non dovrebbero andare così, perché si può arrivare a un efficiente risparmio energetico, e quindi ad un utilizzo più sostenibile delle risorse, senza dover rinunciare alle comodità: il maggior potenziale di risparmio risiede nell’edilizia, nell’alimentazione e nei trasporti. Così commenta Damian Oettli: “Se da questo momento in avanti noi costruissimo solo case “a energia zero”, già questo basterebbe a ridurre l’impronta ecologica della Svizzera di circa il 20 per cento”. All’ambiente gioverebbero anche minori consumi di carne, meno viaggi in aereo e un meno frequente utilizzo dell’automobile. Chi desidera sapere in quale misura incide la propria impronta ecologica personale, nel sito www.footprint.it troverà un’adeguata risposta e molti suggerimenti concreti su come ridurla.