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Se la rete idrica è un colabrodo

di Gabriele Bindi - 17/05/2008

 
 
In Italia l'acqua degli acquedotti non arriva a destinazione per circa il 30%. Una dispersione continua, che in Puglia è addirittura vicina al 50%.
Meno del 70% dell'acqua immessa in rete arriva a destinazione nei rubinetti di casa, il resto si disperde chissà dove. La privatizzazione a quanto sembra non migliora l'efficienza e lo stato degli acquedotti.

La media italiana, registrata dall'Istat nelle ''100 Statistiche per il Paese'', è del 69,9%. Tra le regioni più efficienti si registrano quelle del Nord, in particolare la provincia di Bolzano (86%), la Liguria (80,9%) e la Lombardia (78%). Male il Friuli Venezia Giulia (66,8%)e il Lazio (66,8%). Le Regioni più "colabrodo" sono l'Abruzzo, la Sardegna e la Puglia, dove appena il 53,7% dell'acqua immessa viene erogata agli utenti.
Sebbene l'Italia abbia un patrimonio idrico notevole grazie alla presenza di numerosi bacini di approvvigionamento sia sotterranei sia superficiali, in alcune regioni si presenta ancora una carenza d'acqua destinata al consumo umano, molto spesso imputabile anche al cattivo funzionamento della rete di approvvigionamento e di distribuzione. Nel 2005 la quota di popolazione equivalente servita da depurazione (misura del trattamento dei reflui urbani) si attesta al 63,5%.

Fonte: Istat.