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Scienza imparziale?

di sitri.it - 23/01/2006

Fonte: www.sitri.it

 

"Esiste una carta geografica del 1513, sicuramente autentica, che riporta con precisione i confini dell'Antartide". Daniele Papi, cartografo del Politecnico di Milano, ha l'aria annoiata di chi spiega una cosa ovvia. Il problema è che il Polo Sud fu scoperto nel 1818. Quella carta insomma, in base alle conoscenze attuali, non può esistere. Come ha affrontato, la scienza, questa evidente contraddizione? "Semplice", risponde Papi. "L'ha ignorata". Perché? "Perché per spiegarla si sarebbero dovute stravolgere troppe verità che si considerano acquisite per sempre". Vede, la carta di Piri Reis non si limita a mostrarci l'Antartide. Ce la mostra priva di ghiacci; cioè come appariva molte migliaia di anni fa. Questo vuol dire che, in epoche che noi consideriamo preistoriche, qualcuno era in grado di disegnare mappe estremamente complesse. Doveva esistere una civiltà sviluppata... Ma questa idea va contro troppi punti fermi della scienza.

Succede così che quando Charles Hapgood, un membro della Royal Geographic Society, cercò negli anni Cinquanta di spiegare il mistero, fu trattato come un pazzo. Quando poi Albert Einstein si schierò apertamente al suo fianco la strategia della scienza ufficiale cambiò: non potendo più irridere Hapgood, lo ignorò.
Ma, per fortuna, ogni ortodossia, ha i suoi eretici. E allora ecco Judah FoIkman, il ricercatore americano che vuol combattere il cancro bloccando la formazione dei vasi sanguigni. È stato ignorato per trenta anni: oggi è in odore di Nobel.
Ecco la ricerca della "fusione fredda" degli atomi. Liquidata come una bufala ai tempi dell'annuncio di Stanley Pons e Martin Fleischmann ma oggi considerata così interessante da finire al centro di un progetto dell'Enea diretto da Carlo Rubbia.
Ecco Halton Arp, astronomo del California Institute of Technology a cui, per aver posto in dubbio la teoria del Big Bang, è stato vietato di usare il telescopio (e si è dovuto trasferire in Germania).
Ecco ancora Kary Mullis e Peter Duesberg, secondo cui il virus Hiv non sarebbe la vera causa dell'Aids. La cosa può sembrare assurda ma lo diventa meno se si pensa che Mullis è un premio Nobel (ha trovato il modo per moltiplicare all'infinito piccole porzioni di Dna) e Duesberg è il più importante virologo d'America. O perlomeno lo era, prima che la sua teoria controcorrente lo facesse diventare vittima di una congiura del silenzio (nelle migliaia di articoli, ricerche, conferenze che parlano di Aids, quanti citano Duesberg?).

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