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Migratori stanchi

di redazionale - 19/05/2008

Uccelli migratori | Foto Chiara Altobelli
Ssecondo uno studio dell'università di Princeton le turbolenze atmosferiche in quota dovute ai cambiamenti climatici accentuano i problemi energetici dei volatili in viaggio. In corso a Bonn un incontro fra esperti
Non basta la probabilità sempre maggiore di non trovare più cibo e riparo all'arrivo, o il pericolo di essere impallinati da qualche cacciatore durante il volo. Per gli uccelli migratori si profila un'altra minaccia, che forse è già in atto, e che ha a che fare con i cambiamenti climatici: le turbolenze in quota, che secondo uno studio dell'università di Princeton pubblicato dalla rivista Plos biology creano i maggiori problemi energetici per gli uccelli durante i voli lunghi.

Nello studio i ricercatori hanno monitorato con un trasmettitore radio impiantato nel cuore il battito cardiaco di 15 tordi impegnati in una migrazione di 4.800 chilometri da Panama al Canada. Incrociando i dati con quelli atmosferici è emerso che la maggior frequenza cardiaca per gli uccelli si ha durante l'attraversamento di turbolenze, cioé di aree in cui velocità e direzione del vento sono fortemente instabili.

"Questo vuol dire che i tordi fanno un maggiore sforzo per superare queste zone, che potrebbero diventare più frequenti a causa dei cambiamenti climatici - ha spiegato Melissa Bowlin, autrice dello studio - l'effetto è che gli uccelli finiscono prima le energie, e sono costretti a fare delle soste, cosa impossibile se stanno attraversando delle barriere naturali come il Mediterraneo o il deserto del Sahara".
Ogni primavera sono circa cinque miliardi gli uccelli che raggiungono l'Europa per riprodursi, prima di tornare in Africa in autunno.

Ci sono però già dei problemi: da uno studio la Royal Society for the Protection of Birds che verrà pubblicato entro la fine dell'anno, emerge che delle 36 specie che ogni anno viaggiano tra l'Africa e la Gran Bretagna, 21 sono diminuite in maniera drammatica. Nel resto d'Europa le cose non vanno meglio, con numeri in picchiata per 27 delle 37 specie migratorie.
Le ragioni di questa crisi, spiegano gli esperti inglesi, restano un mistero. Potrebbe trattarsi del degrado del loro habitat in Africa o dei problemi che incontrano durante il viaggio o di una combinazione di tutti questi fattori, cui si potrebbero aggiungere le turbolenze trovate dalla ricerca di Princeton.

Allo scopo di gettare luce su questo interrogativo gli ornitologi di tutto il mondo si incontreranno il questo mese, dal 19 al 30 maggio in Germania, a Bonn, e discuteranno la creazione di una rete di stazioni di ricerca in Africa per studiare quanto sta accadendo.
"La ricerca pubblicata da Plos conferma quanto sia complesso il ciclo di vita dei migratori - spiega Paul Donald, della Royal Society - molti specie di uccelli europei stanno soffrendo, e questi risultati aggiungono una nuova minaccia legata ai cambiamenti climatici".