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Libano: Hizbollah cerca un accordo senza vincitori né vinti

di Antonella Vicini - 20/05/2008

 

Libano: Hizbollah cerca un accordo senza vincitori né vinti


La possibilità di tenuta dell’intesa siglata tra opposizione e maggioranza libanese, giovedì scorso, è stata messa subito alla prova ieri, durante il viaggio dei rappresentati politici rivali attesi in Qatar per partecipare ai negoziati di pace. Due aerei diversi per i due diversi gruppi, stando a quanto reso noto da una fonte del governo di Beirut. Letti separati, dunque, e l’assenza del leader di Hizbollah, lo sceicco Hassan Nasrallah, che per motivi di sicurezza non si è recato a Doha.
Nonostante gli elementi iniziali poco ottimistici e l’incertezza che resta, la stessa fonte ha auspicato che il viaggio di ritorno possa essere fatto sullo stesso aereo, a sottolineare il raggiungimento dell’accordo. In ogni caso, Hamad bin Jassem al-Thani, ministro degli Esteri del Qatar, ha assicurato che fino a quando non si raggiungerà un compromesso i colloqui andranno avanti.
Ma al di là delle necessarie affermazioni di facciata, quel che rimane sono tutti i problemi di fondo, irrisolti e difficilmente risolvibili fra le due forze opposte, che sono allo studio della Lega Araba fin dall’inizio dell’anno, in tutte le iniziative intraprese da Amr Moussa per arrivare alla fine alla crisi politica che paralizza il Paese dei Cedri dal novembre 2006.
Del resto, a conti fatti, l’ultimo piano presentato a Beirut giovedì sera, al termine dei due giorni di missione lampo della Lega, nei suoi punti fondamentali altro non è che la ripetizione di quello rimasto finora lettera morta che prevede la creazione di un esecutivo di unità nazionale e l’attuazione di una riforma elettorale. Nei restanti punti, invece, le parti si impegnano, tra l’altro, “a non usare più le armi come strumento per ottenere risultati politici”. Esce di scena, dunque, il dibattito sulla nomina del nuovo capo di Stato, dato ormai per assodata la scelta di Michel Suleiman come successore di Emile Lahoud.
L’incertezza, invece, è su quanto tempo ci vorrà ancora perchè l’assemblea parlamentare riesca a votare compatta, considerando che l’appuntamento è stato già rinviato diciannove volte dallo scorso novembre. Le difficoltà riguardano proprio l’attribuzione dei poteri in seno al gabinetto e i dettagli di una nuova legge per le elezioni parlamentari che finora hanno portato alla paralisi politica il Libano. Un ulteriore ostacolo è stato posto dalla maggioranza filo Usa che ha continuato a esigere come prioritaria, sul tavolo della discussione, la questione dell’esercito libanese, su cui, il numero due del gruppo, lo sceicco Naeem Qassem, ha già assicurato che il suo partito ricerca un compromesso “senza né vincitori, né vinti”.
I primi risultati, in questa direzione, sono stati resi noti dal quotidiano as Safir secondo cui il leader druso Walid Jumblatt, uno dei principali esponenti della maggioranza antisiriana, ha telefonato sera ad Hajj Wafik Safa, coordinatore della sicurezza di Hizbollah, nel primo contatto del genere da lungo tempo.