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Serbia: socialisti e nazionalisti cercano l'accordo

di Andrea Perrone - 20/05/2008

 

Serbia: nazionalisti e socialisti cercano l'accordo


Proseguono i tentativi di accordo per la nascita di un nuovo esecutivo guidato dai nazionalisti del Partito Radicale Serbo (SRS), dal Partito Socialista di Serbia (SPS) e dai moderati del Partito Democratico di Serbia-Nuova Serbia (DSS-NS). Il leader del Partito Democratico di Serbia (DSS), Vojislav Kostunica, ha osservato che soltanto 126 deputati in seno all’Assemblea nazionale possono formare una maggioranza che rappresenti la volontà dei cittadini. Kostunica ha avvertito che qualsiasi altro intenda cambiare la volontà popolare compie un’usurpazione di potere in grado di minacciare l’ordine democratico. “Ritengo che Boris Tadic sappia che la sua coalizione di cinque partiti con 102 seggi non possiede una maggioranza nel parlamento serbo”, ha sottolineato il leader del DSS.
Dopo un parziale accordo per la nomina a sindaco di Belgrado del segretario dell’SRS, Aleksandar Vucic, l’altra sera i rappresentanti dei socialisti e dei nazionalisti hanno raggiunto un’intesa che dovrebbe costituire la piattaforma per la nascita del nuovo governo e per gli obiettivi da perseguire. Lo stesso leader socialista, Ivica Dadic, ha sottolineato, dopo l’incontro a Belgrado, che un accordo sui principi che un accordo sui principi che guideranno il prossimo governo è stato raggiunto. I radicali e la coalizione DSS-NS, ha ricordato Dadic, hanno accettato i principi della giustizia sociale nella piattaforma del futuro esecutivo ed ha aggiunto che i colloqui proseguiranno ancora. Uno dei vice presidenti dell’SRS, Gordana Pop Lazic, ha confermato ai giornalisti il possibile accordo con i socialisti, affermando che vi è “una grande chance che la maggioranza parlamentare venga presto raggiunta”.
Gli accordi per i negoziati includerebbero anche la Lista Bosniaca Sandzak, un movimento etnico, che punta anch’esso alla difesa degli interessi nazionali serbi. In precedenza lo stesso partito aveva dichiarato che non avrebbe incontrato di Democratici di Serbia (DS) di Boris Tadic e la loro coalizione. A sua volta Vucic, ha dichiarato venerdì che il suo partito è soddisfatto per i progressi compiuti nei colloqui con le coalizioni dei DSS-NS e SPS-PUPS-JS per la formazione del nuovo governo e per la nomina del sindaco di Belgrado, aggiungendo che si aspetta che “un accordo sia raggiunto in modo relativamente veloce”. Parlando in una conferenza stampa, Vucic ha messo in guardia “la parte del regime guidato da Tadic dal non utilizzare i mezzi violenti per mantenere il potere e rimanere in carica”. ”Gli chiediamo di non creare il caos nel Paese - ha tuonato Vucic all’indirizzo di Tadic e della sua coalizione - poiché non hanno spaventato nessuno, e saremo in grado di preservare la volontà elettorale del popolo”.
La presidenza dell’SPS ha comunque confermato che sono cinque i principi guida che ispirano il negoziato per la nascita del nuovo esecutivo. Il portavoce del partito socialista, Dorde Milicevic, ha sottolineato che i presupposti sono la difesa dello Stato e gli interessi nazionali, la giustizia sociale, l’integrazione europea, lo sviluppo economico, e la lotta contro il crimine e la corruzione. “Se raggiungeremo il consenso su questi principi, continueremo i colloqui allo scopo di firmare un accordo di coalizione” con i nazionalisti radicali e la coalizione guidata da Kostunica, ha osservato Milicevic. Quando gli è stato chiesto se i socialisti incontreranno il partito di Tadic per i colloqui di governo Milicevic ha ricordato che la sua formazione negozierà prima con Kostunica ed “è ciò che stiamo facendo”. Il portavoce ha infine aggiunto: “Vedremo come si concluderanno gli incontri”. Anche il portavoce del DSS, Andreja Mladenovic ha annunciato venerdì all’agenzia Tanjug che proseguono gli incontri fra le varie formazioni nazionaliste ed i socialisti, affinché “al più presto possibile l’accordo di coalizione possa essere firmato” per rendere possibile la realizzazione di un nuovo governo e di accordi in circa 140 municipalità del Paese.