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Enel e Sharp: in Italia la prima fabbrica di pannelli solari

di Federico Rendina - 22/05/2008

 

Italia fotovoltaica, promette l'Enel sull'onda della grande alleanza
annunciata ieri mattina. Insieme al colosso giapponese Sharp, leader
mondiale dei pannelli che catturano il sole, si agguanterà il business
con una doppia operazione. Nelle prossime settimane una joint venture
a lieve maggioranza Sharp. Per far nascere tra fine 2009 e inizio 2010
la prima fabbrica in Italia (ma forse sarà più di una) di pannelli
dell'ultima generazione, quelli a film sottile di silicio, capaci tra
l'altro di assumere forme complesse ben adattandosi anche alle
costruzioni esistenti.
All'inizio si assembleranno i moduli fabbricati in Giappone. Ma
dall'anno successivo si farà tutto in casa, per esportare in tutta
Europa privilegiando però l'altra operazione prevista dall'accordo: la
costruzione, in Italia, di una serie di impianti di generazione
elettrica solare che probabilmente troveranno posto nei terreni Enel
che circondano le sue centrali "tradizionali", sfruttandone le
connessioni alla rete.
Almeno 700 milioni di euro da mobilitare per quest'ultima operazione,
per far funzionare entro il 2011 impianti capaci di oltre 160 Megawatt
di picco. Non tantissimo, se pensiamo che una singola centrale
elettrica tradizionale fa almeno cinque volte tanto. Ma abbastanza per
avviare una vera "filiera" nazionale del fotovoltaico.
Non di meno si investirà per la fabbrica di pannelli, anche se i
parametri economici saranno definiti nei prossimi mesi, quando il
memorandum of understanding annunciato ieri mattina dall'Enel potrà
sfociare nella joint, con tanto di quote e business plan dettagliato.
Si sa che l'operazione ha tutte le potenzialità del grande affare.
Anche perché il trend è teoricamente favorevolissimo al nostro paese,
ora costretto a rivolgersi ai fornitori esteri sia per le tecnologie
che per i materiali del fotovoltaico (ma nell'eolico è lo stesso). La
combinazione tra la più alta dipendenza europea dalle fonti fossili (e
dal relativo import) e le caratteristiche impagabili del "paese del
sole" ci stano infatti mettendo virtualmente al primo posto nella
corsa alla convenienza del fotovoltaico rispetto alla produzione
elettrica non rinnovabile.
Nel frattempo gli incentivi pubblici ci sono, robusti. Serviranno (un
po' sta accadendo, molto potrebbe accadere nei prossimi mesi) a
lanciare l'operazione fino al momento in cui le curve di convenienza
si incroceranno.
Cosa che da noi, proprio per la combinazione tra oneri altissimi per
gli idrocarburi e "resa" senza pari del sole, dovrebbe avvenire con
anticipo rispetto alla media internazionale. Che gli analisti
collocano peraltro in un orizzonte temporale ormai vicinissimo: tra il
2010 e il 2020. Ciò grazie ai progressi nell'efficienza e
nell'economicità dei pannelli di ultima generazione: il film sottile a
tripla giunzione che caratterizza la tecnologia Sharp raffredda i
costi di produzione addirittura del 30%.