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Contro il nucleare: solo obnubilati a destra?

di redazionale - 23/05/2008

 

Fare Verde è pronta ad accettare la sfida lanciata al buon senso dal Ministro Scajola ed è certa che sarà possibile sul tema del ritorno al nucleare, ricreare un movimento ampio e trasversale come già accadde nel1986, anno in cui l'associazione mosse i suoi primi passi reagendo al disastro di Chernobyl.

"Anche a destra c'è già chi si schiera al nostro fianco" - ha affermato Massimo De Maio, presidente di Fare Verde - "L'onorevole Fabio Rampelli (PDL) ha più volte espresso la sua contrarietà ad un ritorno del nucleare da fissione in Italia. E Rampelli è solo la punta più avanzata di un movimento antinucleare che a destra ha una lunga storia e che in passato ha coinvolto lo stesso Sindaco Alemanno".

Proprio oggi l'on.Rampelli ha invitato il governo a non prendere decisioni affrettate che getterebbero l'Italia nella "preistoria energetica", affermando che l'atteggiamento tipico di alcuni politici italiani è sempre stato quello di parlare in modo encomiastico di tecnologie già considerate vecchie nei paesi più evoluti, insomma è un po' la sindrome del provincialismo.
Fare Verde condivide queste affermazioni e aggiunge che ad oggi, oltre ai proclami demagogici, non ha ancora sentito parole convincenti sui costi economici di un ritorno al nucleare nè tantomeno ha notizia di soluzioni definitive al problema delle scorie.

Tornare al nucleare significherebbe rischiare di mettersi nelle mani dell'azienda di stato francese EDF che da tempo conduce una campagna di vendita della propria tecnologia nucleare in giro per l'Europa. Alla faccia dell'indipendenza energetica. Fare Verde ricorda che la Francia è l'unico paese al mondo in cui il chilowattora nucleare ha un basso costo solo perchè fortemente sovvenzionato.

"Vogliamo ricordare al Ministro Scajola che la campagna elettorale è finita" - ha continuato De Maio - "e che ora l'Italia ha bisogno di proposte concrete, realizzabili, che riducano i costi dello stato. Per questo lo invitiamo a lavorare sul risparmio energetico. Un esempio tra le centinaia di interventi possibili: cambiare semplicemente i lampioni per strada con lampade a LED di tecnologia italiana ridurrebbe di colpo i consumi di due terzi, aiuterebbe aziende italiane eccellenti e ci aiuterebbe a risolvere i nostri problemi energetici molto prima del 2013".

Da questo punto di vista, molto meglio ha fatto il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo che in una lettera all'Assosolare afferma: "L'attenzione del nostro Governo sul settore delle energie rinnovabili e' alta. Sono convinta che si tratta di un comparto che va promosso e rafforzato, perchè è dall'incremento dell'utilizzo di queste fonti che passa anche la soluzione dei problemi energetici del Paese".