In Calabria gli impianti possono trattare solo rifiuti provenienti da fuori regione
di David Newman* - 23/05/2008
La Regione Calabria sta lentamente raggiungendo quelle Regioni virtuose che possono vantare un parco impiantistico per il recupero delle frazioni organiche, gli impianti di compostaggio. Dai rifiuti organici viene prodotto compost di qualità per il riutilizzo nell’agricoltura e per la produzione di terricci. In Italia nel 2007 saranno trattate oltre 3.500.000 di ton di rifiuti organici e prodotti oltre 1.200.000 ton di compost di qualità, un terzo dei quali certificati con il Marchio di Qualità CIC (vedi il sito www.compost.it).Infatti, con cinque impianti attivi o autorizzati a Reggio Calabria, Vibo Valentia, Lamezia Terme, Marcellinara (Cz) e Tortora (Cs)
Quindi
Quindi tutto bene? Non esattamente. Infatti secondo quanto stabilito nel Piano di Gestione dei Rifiuti della Regione Calabria, approvato con Ordinanza dell’Ufficio del Commissario Delegato per l’Emergenza Ambientale n. 2065 del 30 ottobre 2002, l’organico da raccolta differenziata non può essere trattato negli impianti di proprietà privata nella Regione Calabria. Quindi gli impianti privati stanno trattando soprattutto rifiuti organici da raccolta differenziata provenienti da altre Regioni, e in particolare dai Comuni della Campania, mentre le raccolte differenziate dell’organico in Calabria vengono effettuate in pochissimi Comuni perché gli impianti pubblici hanno poca capacità di trattamento.
Inoltre vorrei precisare che l’obbiettivo della raccolta differenziata dell’organico è la produzione di compost di qualità; gli impianti pubblici attualmente operanti in Calabria non sono tecnologicamente in grado di trattare l’organico in modo differenziato e il compost prodotto non raggiunge i criteri di qualità richiesti dalla Legge e quindi è destinato alla discarica.
Ecco, forse è arrivato il momento per il legislatore Regionale di colmare questa lacuna normativa. L’obbligo a raggiungere alti livelli di raccolta differenziata è ormai legge dal 1997, e senza incidere sulla frazione organica, come dimostrano le esperienze in tante altre regioni, non si riesce ad arrivare vicino al 35%. Con
I principi Europei che stabiliscono la gerarchia di scelte per la gestione dei rifiuti nonché il principio della prossimità vanno rispettati - il recupero e il riciclaggio dei rifiuti hanno assoluta priorità e le operazioni vanno effettuate nei luoghi vicini alla produzione dei rifiuti, per evitare inutili viaggi di camion su e giù per l’Italia con conseguente danno ambientale.
*Direttore CIC