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In Campania ci si oppone anche agli impianti di compostaggio

di Pasquale Petruzzo - 23/05/2008

 

La Campania produce e trasferisce agli impianti di Cdr, ogni giorno, 7.200 tonnellate di rifiuti solidi.

In testa c'è la provincia di Napoli con 4.100 tonnellate. Seguono quella di Salerno con 1.200 tonnellate, Caserta con 1.100, Avellino con 450 tonnellate e Benevento con 400 tonnellate. Percentualmente la provincia di Napoli produce da sola il 56,5 per cento dell'intero volume, Caserta il 15,2 per cento, Salerno il 16,6 per cento, Avellino il 6,2 per cento e Benevento il 5,5 per cento.

In Campania la raccolta differenziata è ferma ad una media del 10 per cento (la Finanziaria 2007 obbliga ad una percentuale del 40 per cento). La provincia più attiva è quella salernitana (19,6 per cento) seguita dall'Irpinia (13,8 per cento) dal Casertano e dal Sannio (10,2 per cento). Fanalino di coda il Napoletano (7 per cento).

Attualmente, in Campania, esistono tre impianti di compostaggio: uno a Polla (Napoli), uno a Caivano (Napoli) ed uno a Teora (Avellino). Di questi, solo quello di Teora è operativo e lavora circa sei tonnellate di rifiuti l'anno a fronte di una “domanda” di scomposizione di circa 400mila tonnellate di rifiuto multi-materiale da scomporre. Gli altri due impianti di Polla e Caivano sono attualmente adibiti a stoccaggio provvisorio della frazione organica.

Sette sono invece in Campania gli impianti di produzione del Cdr, il combustibile da rifiuti destinato ai termovalorizzatori per la produzione di energia. Questi impianti sono dislocati a Giugliano, Caivano e Tufino in provincia di Napoli, (quest'ultimo posto sotto sequestro), a Santa Maria Capua Vetere in provincia di Caserta, a Battipaglia nel Salernitano, a Casalduni nel Sannio, a Pianodardine in Irpinia. Tutti gli impianti di Cdr in questione sono stati declassati con decreto nel 2005 perché non a norma. Il prodotto non è dunque utilizzabile come combustibile per alimentare i termovalorizzatori.

 Non esiste allo stato attuale un dato preciso sulla quantità e la dislocazione dei siti di stoccaggio e trasferenza dei rifiuti solidi allestiti dai diversi comuni campani. Attualmente è attiva una sola discarica regionale sita in un comune del napoletano. Riceve ogni giorno 2.200 tonnellate di rifiuti.

Tornando alla raccolta dei rifiuti solidi, in Campania sono attualmente stoccati tra i siti di Giugliano e di Villa Literno circa 4milioni e 200mila tonnellate di ecoballe (materiale in uscita dagli impianti del Cdr) che tuttavia non può essere utilizzato come combustibile per la produzione di energia dai termovalorizzatori perché appunto non a norma. Allo stato attuale è in costruzione un impianto di termovalorizzazione ad Acerra (Na) che doveva entrare in funzione il 31 ottobre 2007. E' in cantiere un progetto per un impianto di termovalorizzazione a Santa Maria la Fossa nel Casertano.

Attualmente la provincia di Avellino, che produce 170.000 tonnellate di rifiuti su un totale regionale pari a 2.200.000 tonnellate (si tratta quindi di circa il 6 per cento dei rifiuti regionali), amministra i rifiuti attraverso due consorzi, AV1 e AV2, dunque con la presenza di due consigli d'amministrazione e di due società.

 

La provincia di Avellino pur essendo, insieme a Benevento, la provincia con la produzione minore di rifiuti riesce a far parlare male di sé. Infatti è da diversi anni che nel territorio compreso nel consorzio del Cosmari AV1 non si riesce a realizzare un impianto di compostaggio; per ben due volte dei siti individuati per ospitare un impianto sono stati bocciati. La bocciatura è arrivata soprattutto per la strumentalizzazione di politici della zona. Più volte Fare Verde è scesa in campo per sollecitare la realizzazione dell'impianto di compostaggio ottenendo scarsi risultati.

Uno dei primi siti individuati come potenziale area adatta ad ospitare un impianto di compostaggio è stato quello di San Mango, la cui realizzazione viene fortemente contrastata per il potenziale danno ambientale ed economico che lo stesso arrecherebbe alla produzione vitivinicola della zona, famose per il Taurasi DOCG. Inutile dire che lo spauracchio “danno ambientale”, utilizzato ad arte e a sproposito da personaggi politici contrari agli impianti di compostaggio, disinforma, disorienta e suggestiona la cittadinanza tutta. Ebbene, da diverse ricerche effettuate risulta che una provincia come quella Senese, nota come la nostra Irpinia per la vocazione vitivinicola, ha sul proprio territorio tre impianti di compostaggio, due discariche attive, e un impianto di termoutilizzazione. Ciò per dire che l'allarmismo relativo all'impianto di compostaggio è infondato.

Inoltre in questa zona esistono un'area industriale ed un'area PIP, numerosi capannoni abbandonati, e un depuratore emanante un pesantissimo puzzo. Perché, quindi, impedire la realizzazione di un impianto di compostaggio, dal momento che il risultato ottenuto dalla trasformazione dell'umido (ossia il compost) non può fare altro che apportare benefici ai terreni circostanti?

Un altro sito individuato dal Cosmari AV1 è stato quello ubicato nel Comune di Montoro (AV). Per questo sito è stato anche richiesto un parere alla nostra associazione che, in linea con quanto sempre sostenuto, si è pronunziata positivamente sull'idoneità dello stesso.

Nonostante la mancata realizzazione di impianti sul territorio, con un provvedimento del 03/07/2007 la Regione Campania ha ristanziato i fondi necessari per la realizzazione dell'impianto, fissando al 30 ottobre 2008 il termine entro il quale l' intervento, finanziato con la Misura 1.7 del Por Campania, dovrà essere completato e rendicontato.

Nel provvedimento regionale si riporta anche che l'ubicazione “ ….. sarà definita nei prossimi giorni attraverso un'istruttoria congiunta di Regione e Province basata sulle proposte progettuali presentate dai Comuni …”

Ad oggi non è stata ancora individuata la sede dove dovrà essere realizzato l'impianto di compostaggio.

Ma allora ci si chiede: quando sarà assunta questa decisione, visto che il Comune di Avellino deve sostenere super costi portando i rifiuti organici addirittura nell'impianto di compostaggio di Vibo Valentia?

Quando la problematica dei rifiuti verrà affrontata finalmente in maniera seria e coscienziosa, nel rispetto della legalità e della tutela dell'ambiente, come in tutte le società civili ?