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Nel cantiere CGIL zero sicurezza

di Marco Cedolin - 27/05/2008

 

 

 

Tre studenti dell’Università Cattolica di Milano dopo avere “studiato” a lungo il cantiere, situato a Milano in via Oglio 8, all’interno del quale la lega Cooperative sta costruendo i nuovi uffici della CGIL, oltretutto a poche centinaia di metri dagli uffici dell’Asl incaricata di vigilare in tema di sicurezza sul lavoro, hanno documentato attraverso filmati e fotografie una situazione parossistica nell’ambito della quale i muratori operavano senza rispettare neppure le più elementari norme di sicurezza.

Lavoratori sospesi sulle impalcature senza imbracature e senza casco, ponteggi non a norma e molte altre infrazioni sono state annotate e documentate all’interno di un dossier che gli studenti hanno consegnato al Corriere della Sera e alle organizzazioni sindacali.

 

La reazione dei sindacalisti della CGIL, sempre pronti a strumentalizzare la piaga delle morti sul lavoro quando la cosa giova al loro tornaconto, ma molto meno frequentemente disposti a mettersi in gioco in prima persona per produrre qualcosa di concreto è risultata a dir poco disarmante. Semplicemente una sorta di scaricabarile nei confronti della Asl preposta ai controlli e delle cooperative rosse incaricate dell’appalto, che a loro volta hanno accusato le cooperative alle quali era stato assegnato il subappalto, che per finire hanno scaricato ogni responsabilità sui lavoratori incoscienti e poco disposti a rispettare le regole di sicurezza.

 

Come sempre in un sistema come quello dell’edilizia, basato sui subappalti al massimo ribasso e con larga presenza di lavoratori in nero, le responsabilità costituiscono una sorta di miraggio evanescente assolutamente impalpabile e gli unici colpevoli alla fine risultano essere quegli stessi lavoratori la cui vita viene messa seriamente a repentaglio dalla massimizzazione del profitto operata da tutti quei soggetti abituati a maramaldeggiare sopra le loro teste.

La CGIL e le cooperative rosse, abituate da sempre a predicare bene ma razzolare male, non rappresentano certo un’eccezione in questo senso, ma sarebbe bene mandarlo a memoria quando in occasione del prossimo incidente mortale sul lavoro i loro leader torneranno a presenziare sopra a un palco pontificando in difesa dei lavoratori che hanno perso la vita, quegli stessi lavoratori che nei loro cantieri in fondo il pericolo “se lo stanno cercando”.