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Le radici di una fede. Per una storia del rapporto fra moneta e credito in Occidente (novità edit.)

di Massimo Amato - 27/05/2008

Fonte: brunomondadori

Massimo Amato
LE RADICI DI UNA FEDE
Per una storia del rapporto fra moneta e credito in Occidente
Da sempre la moneta, per poter essere accettata in pagamento, richiede fiducia. Da sempre il credito, per poter essere concesso, poggia sulla fiducia di poter essere ripagati “in buona moneta”. Moneta e credito sono storicamente in rapporto ove è in gioco la possibilità di rendere umanamente sopportabile la più rischiosa e fondante delle relazioni economiche: il rapporto fra debitore e creditore.
Dal Seicento, segretamente, e in modo esplicito dal 1973, la nostra moneta è divenuta fiduciaria. Ma quale fiducia è in gioco? La moneta fiduciaria è fiat money: creata dal nulla. Essa è null’altro che un debito delle banche centrali. Un debito impagabile, che nulla garantisce. L’apparizione, all’alba dell’era industriale, di una moneta indistinguibile da un debito ha reso possibile la nascita dei mercati finanziari; ma ha anche messo a repentaglio una relazione già in se stessa rischiosa.
Del rapporto cruciale fra debitori e creditori è possibile scrivere una storia: la storia del rapporto fra moneta e credito, e, al fondo, la storia della fede che gli uomini sono chiamati a riporre nella moneta. Là dove oggi crediamo che viga sempre più puramente il regno del calcolo, tale storia ci invita a scoprire che proprio questo impero razionalistico si fonda su una “fede” e una “religione” uniche nel loro genere.
Andare alle radici della fede che regge fin dai suoi inizi la moneta fiduciaria occidentale è un primo necessario passo per potersi successivamente chiedere in quale terreno tali radici affondino. E, forse, per scoprire che l’economia politica è una scienza molto più religiosa di quanto essa stessa non possa pensare e ammettere. E, infine, che tutto ciò può diventare oggetto di una riflessione e l’occasione per una rilettura della nostra storia.