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Palestina, la protesta non-violenta di Ni’lin si scontra con il Muro israeliano

di redazionale - 29/05/2008



Almeno l’80 per cento della “barriera di sicurezza” voluta da Tel Aviv per separare Israele dalla Cisgiordania passa in pieno territorio palestinese.

In alcuni casi, penetra nei Territori palestinesi occupati (Tpo) per 22 chilometri, come nel caso dell’insediamento di Ariel. Altre volte supera la Green Line di “soli” tre chilometri, come nel villaggio di Ni’lin

Poco cambia per gli abitanti delle zone coinvolte, che si vedono improvvisamente espropriati delle proprie terre e delle case, e isolati da parenti e luoghi di lavoro.

A Ni’lin, villaggio di circa 5mila abitanti a una ventina di chilometri da Ramallah, i lavori di costruzione del Muro sono stati interrotti per tre anni, grazie a una serie di manifestazioni pacifiche della gente del posto e degli attivisti internazionali.

Ma la scorsa settimana, dopo un mese di preparazione, i bulldozer di Tel Aviv sono tornati per completare la porzione mancante della “barriera”.

Martedì, una cinquantina di persone, tra abitanti di Ni’lin e attivisti, si sono radunati davanti al sito dei lavori per protestare in maniera del tutto non violenta, ma sono stati attaccati dai soldati israeliani e dai poliziotti che accompagnavano i bulldozer.

Scene analoghe si sono ripetute nei giorni seguenti. Domenica i manifestanti (circa un centinaio) sono stati bersagliati da lacrimogeni e proiettili di gomma. Quattro persone sono rimaste ferite e hanno dovuto far ricorso alle cure mediche.

Anche in seguito alle sentenze dell’Alta corte, le autorità israeliane hanno spostato il tracciato della barriera su una collina a maggiore distanza dalla città, ma ciò nonostante, se costruito, il muro distruggerà o isolerà una parte consistente dei terreni agricoli del villaggio, dove crescono circa 6mila alberi di olivo, e comprometterà in maniera decisiva i collegamenti con i luoghi di lavoro e le scuole.

Per questa ragione - come ha spiegato a Palestine Monitor Salah Khawaja, nato a Ni’lin e membro del Arab Non-Violence Network – le dimostrazioni pacifiche per la terra di Ni’lin non si fermeranno.

[c.m.m.]

(con il contributo di Hindi Mesleh da Ramallah)