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La matematica non è un'opinione

di Andrea Marcon - 30/05/2008

       

 

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L’altra sera mi è capitato di seguire parte di una trasmissione televisiva dedicata ad uno dei temi del momento (secondo l’agenda dettata da media e politici), ovvero il ritorno dell’Italia al nucleare annunciato in pompa magna dal nuovo governo.
Erano presenti numerosi ospiti, divisi ovviamente tra chi era a favore e chi contro. Apparentemente era un dibattito a più voci e forse chi ha realizzato il programma ha pensato che lo fosse. In realtà tutti erano d’accordo su una cosa: esiste un fabbisogno energetico crescente e bisogna trovare la soluzione per soddisfarlo.
C’era chi proponeva l’eolico, chi il fotovoltaico, chi il carbone pulito (un ossimoro?), chi appunto il nucleare. Ma nella premessa del discorso tutti erano assolutamente concordi, e senza neppure esplicitarlo: per loro è scontato che la soluzione sia quella di trovare la tecnologia che permetta di sostenere la domanda di energia, ovvero di mantenere l’attuale livello di consumi e produzione, peraltro sempre crescenti su scala mondiale. In altre parole: in qualche modo il Sistema deve essere salvato. Ci si può dividere sul come, ma il modello di sviluppo è di per sé intoccabile e indiscutibile, un vero e proprio dogma di fede.
La cosa divertente è che chi come noi si permettesse anche solo di sussurrare parole come decrescita, delocalizzazione, autoproduzione e autoconsumo verrebbe bollato nella migliore delle ipotesi come un patetico visionario imbevuto di ideologie. Queste persone credono insomma di seguire delle strade logiche e razionali, pur sapendo benissimo che non c’è nucleare, non c’è petrolio, non c’è eolico, non c’è assolutamente nulla che possa permettere all’umanità di sostenere questi ritmi ancora per molto tempo.
E’ matematica, e neppure delle più complicate. Il pianeta è già al collasso a causa dell’inquinamento prodotto e ancora paesi come la Cina e l’India non hanno raggiunto i livelli “occidentali” di produzione e consumo ai quali ambiscono e che paiono inevitabili. Ma per i Matteoli, i Bersani, i Chicco Testa, quelli che usano la ragione, bisogna intanto cominciare a sfruttare tutte le alternative energetiche possibili e “convenienti”. Dopo si vedrà. Nel frattempo si faccia finta che la vera, anzi l’unica, alternativa sia tra nucleare ed eolico o tra il carbone ed il petrolio.
Si continui a cercare la soluzione affinchè 2+2 faccia finalmente 5. La Natura, fortunatamente, non guarda certi dibattiti e presto si prenderà la sua rivincita.