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Escatologia subvesuviana.( Categorie: Chi e' senza peccato ci lascia lo zampino.)

di Uriel - 02/06/2008

Continuare ad affrontare un problema senza averne chiari i termini e' un requisito necessario al fallimento. Affrontare il problema dei rifuti di Napoli senza aver presente quali siano le forze in gioco portera' chiunque al fallimento.


Dire che siano i cittadini quelli che protestano contro le discariche, e che siano i cittadini che hanno protestato SEMPRE contro le discariche fino ad ottenere una situazione di stallo e' vero solo nella misura in cui i protestatari sono cittadini italiani. Si dimentica pero' che sono una particolare categoria di cittadini.

Facciamo un passo indietro: un'officina meccanica piccola, diciamo due o tre operatori, con due o tre torni , una fresa , qualche trapano e altri strumenti spende dai 3000 ai 4000 euri all'anno per i rifiuti speciali.

Si tratta essenzialmente di olii bianchi da tornio, olii esausti, stoppe unte, trucioli di teflon , eccetera.

Questi rifiuti non possono venire versati nella rete fognaria ne' versati nel normale circuito dei rifiuti solidi, perche' lo smaltimento classico finirebbe per far affluire sostanze nocive nelle falde acquifere, o nel produrre gas tossici per decomposizione: pensiamo ad un normale carrozziere per automobili.

Esistono tantissime piccole aziende ed aziende artigianali che sono costrette dalla legge ad affidarsi ad altre aziende specializzate nello smaltimento dei rifiuti speciali. In totale, circa il 60% delle imprese artigianali produce almeno un rifiuto speciale da tracciare separatamente (1) , anche se lo produce in quantita' piccole.

La truffa piu' comune sinora era quella di aziende che in teoria trattano i rifiuti , ti fanno la fattura per lo smaltimento, ma lo smaltimento poi non avviene.

A quel punto, far sparire i rifiuti non e' semplice: il nostro buon carrozziere puo' scaricare solventi esausti e vernici nel water dell'azienda, a patto pero' che non ci siano controlli. Se l' ASL fa controlli a campione, (e in certe zone industriali del nord vengono fatti), il carrozziere rischia un multone da paura.

Se sei un falegname e scarichi le vernici o i rifiuti di legno dentro il normale bidone dei rifiuti, prima o poi l'azienda comunale se ne accorgera' e verrai multato. O almeno, cosi' succede dove esiste ancora civilta' giuridica.

Lo stesso vale per tanti altri enti , che possono tevadere l'obbligo di smaltimento semplicemente conoscendo un'azienda di smaltimento compiacente, ed avendo un modo per sbarazzarsi poi dei rifiuti.

Qui arriva il problema: se tutta la citta' e' colma di rifiuti , e spesso questi ultimi vengono bruciati, perche' non gettare i rifiuti della mia aziendina nel mucchio? Tanto, chi se ne accorgerebbe? Qualcuno, nel mezzo dell'emergenza, andra' a fare analisi all'immondizia?

Cosi', esiste almeno una categoria di persone che NON vuole che il problema si risolva. Per quanto possa sembrare paradossale, qualcuno GUADAGNA se i cumuli di rifiuti rmangono sulle strade ed il problema rimane irrisolto:

  1. I proprietari di PMI che hanno dosi piccole/medie di rifiuti solidi da smaltire, i quali possono semplicemente caricarli su un camioncino ed aggiungerli al mucchio.
  2. I proprietari di aziende per lo smaltimento di rifiuti speciali, che possono emettere fatture per smaltimenti mai effettuati, con o senza la complicita' del produttore di rifiuti.

Se consideriamo che quasi il 60% delle PMI produce qualche rifiuto che richiede uno smaltimento speciale, e che questo smaltimento costa, si puo' immaginare il business che sta dietro il fatto che ci siano ovunque dei giganteschi mucchi di monnezza entro i quali far sparire la monnezza.

L'ideale, per queste persone "diversamente oneste" e' che lo stato di emergenza rimanga in queste condizioni:

  1. I rifiuti vengono ammonticchiati a Napoli e/o inviati immediatamente altrove, in Germania. Nessuno esamina davvero il contenuto di queste balle di rifiuti, eludendo quindi ogni  possibilita' di allarme  ecologico sui  rifiuti tossici.
  2. In una situazione caotica ove l'immondizia viene raccolta senza possibilita' di controllo territoriale, chiunque puo' versare rifiuti speciali nel mucchio eludendo la sorveglianza sul territorio.
E' ovvio che un simile caos, se duraturo, possa portare a grossi guadagni: la condizione cardine e' che i rifiuti vengano portati via senza sottilizzare troppo da gente che non fa troppi controlli , e finiscano fuori regione, dove nessuno fara' controllo alcuno.

Questo, cioe' lo smaltimento in fretta e furia (e preferibilmente lontano dall'origine) dei rifiuti e' cio' che le masse di manifestanti si prefiggono.

Certo, e' vero che le discariche avvelenerebbero il loro ambiente: non trattandosi di semplici rifiuti  solidi urbani, con ogni probabilita' contengono ogni genere di veleno. Le telefonate di quell'ingenuo fesso messo a smaltire i rifiuti, che non riusciva ad ottenere un'ecoballa decente da quell'ammasso di veleni (2) e doveva truccare le analisi ne sono una testimonianza.

Non mi aspetto, quindi , che ci sia una soluzione: migliaia di proprietari di piccole botteghe artigiane, di parrucchieri, di falegnami, carrozzieri, imbianchini, muratori, idraulici, di piccoli artigiani sanno benissimo cosa ci sia in quei rifiuti, e ovviamente non li vogliono vicino a casa.

Dall'altro lato, sanno benissimo che uno stato di "emergenza costante", nel quale l'immondizia viene raccolta un tanto al chilo e portata via in fretat e furia , sia anche conveniente per il loro business.

Migliaia di piccoli imprenditori, di piccoli artigiani, di persone che hanno vantaggio nel non smaltire i rifiuti regolarmente, e contemporaneamente delle stesse persone che sapendo come stiano le cose sanno bene che quei rifiuti non sono normali rifiuti, si raduneranno SEMPRE  a boicottare il governo: ne va dei loro affari e , quasi per contrappasso, della loro salute, ovvero temono di avere vicino a casa i loro stessi rifiuti, quelli che hanno smaltito "furbamente" approfittando dell'emergenza.

E' ovvio che questa emergenza non finira' mai, fino a quando non si riaccenderanno controlli ferocissimi sulle aziende di smaltimento dei rifiuti speciali di artigianato e industria, ovvero controlli violentissimi ed a tappeto della finanza, la quale controlli che essi trattino effettivamente le quantita' che fatturano.

Una volta impedito loro di fare false fatture, costringendoli a smaltire i rifiuti speciali, verra' meno il vantaggio economico che c'e' in questa emergenza, e allora non ci saranno migliaia di piccoli imprenditori ed artigiani a bloccare sempre qualsiasi soluzione locale.

Militaizzate pure, e sparate pure: a terra rimarranno artigiani e piccoli proprietari di aziende, e scommetto quel che volete che si trattera' di aziende che dovrebbero smaltire rifiuti speciali.




(1) Le aziende assemblatrici di computer sono entrate nella lista da qualche mese.

(2) Il procedimento e' ovviamente concepito per normali rifiuti solidi urbani, non per rifiuti speciali industriali assortiti.