Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / In rebus eroticis

In rebus eroticis

di a cura di Sestilia Del Torso - 02/06/2008

Fonte: lelibrettedicontrora

 

 

Intervista ad Anna K. Valerio

 

Il catalogo di testi da lei curati (Le librette di controra www.lelibrettedicontrora.it ) si sta facendo sempre più ampio: qual è la Libretta a cui è più legata?

La prima, il diapason: Il sorriso di Lulla.

 

Di questa Libretta, se dovesse scegliere, quale figura vorrebbe incarnare?

Forse, di tutte, potrei scegliere Letizia, la seduttrice in fiore.

 

I primi libri della collana sono della misteriosa Fiammetta Oselladori. Ci svela qualcosa in più su di lei?

L’unica precisazione che posso fare è che Fiammetta Oselladori non è affatto un mio pseudonimo, come molti hanno creduto. Magari fossi capace io, timida principiante delle arti e della vita, di ciò che nell’arte della vita ha saputo e sa fare la mano cui il polso vezzoso di Fiammetta serve da schermo e da scherzo!

 

 L’ispiratrice di Boccaccio fu Fiammetta; e da chi è stata ispirata Fiammetta (Oselladori)?

Da Madonna Audacia e Madonna Voluttà, direi. Anche da Madonna Grazia, però.

 

Pare che le Librette, civettuole, curino anche il loro aspetto esteriore.  Secondo lei, Eros preferisce  immagini evocate dalla penna o dal pennello?

Per vizio personale, preferisco la penna. Che cura tutte le dimensioni – spazio, tempo –, e tutte le funzioni – forma, divenire -, e tutti gli stati della persona – sensi, pensieri -, “maravigliosamente”.  

 

Il suo pittore preferito?

Il vento nel bosco. Chi è Turner a confronto?

 

Il cristianesimo dice di essere la religione dell’amore. Che ne pensa?

Lei vuole procurarmi l’ennesimo anatema della mia carriera anticristiana, iniziata già prima che io nascessi (la nostra casa di famiglia venne scomunicata da un zelante prete del secolo scorso. Per eresia ideologica). L’amore caro al prete è esattamente quello che dispiace a quel sanguinario senza esitazioni del genio della specie. Ai poeti. Ai guerrieri. Alle puttane. Tre categorie di persone assai più meritevoli di avere voce in capitolo sull’argomento.

 

Parliamo di “Lucio o l’asino”, Eros come magia e mistero, in un clima da Saturnalia. Secondo Lei, è possibile ancora oggi?

I Saturnalia del Duemila? Le masse odierne che copulano sfrenate dopo una giornata in ufficio, dopo la lettura del quotidiano, tra una missione di pace e l’altra, nelle more tra l’una e l’altra menzogna che si raccontano per sopportare il proprio viso sfatto, il proprio entusiasmo sfinito? Temo che sarebbe uno spettacolo da far diventare casto il più lubrico dei satiri!

 

Dalle peripezie del nerboruto Lucio ai viaggi di Mario Appelius. Chi è il Barone?

Il maschio che ogni femmina, se integralmente femmina, se riuscita come femmina, vorrebbe onorare delle sue cortesie sensuose.

 Ne “La cosacca del barone von Ungern” c’è scritto: “Il barone Roman Fiodorovic von Ungern Sternberg è una figura in sé erotica. Come tutti i guerrieri con intenzione.” , e l’ultima nata, delle Librette, è “Un amore in guerra”. Crede che anche il Sapiente, come il Guerriero, possa suscitare Eros?

Credo che il Sapiente abbia il diritto di comandare, di esigere il tributo dell’Eros quando lo voglia. Quanto a suscitarlo per le sue virtù, non saprei. L’immobilità dei volti bizantini non mi ha mai sedotta.

 

“I cinque sensi”. Qual è il più vizioso?

Il gusto: il senso del ‘senso del mondo’.

 

La figura maschile più erotica della letteratura?

L’”amoroso cacciatore” di una storia di streghe. Scilicet, il Demonio.

 

E il paese che ha coltivato meglio il proprio Eros?

Il Giappone. L’unico paese che, davvero, confina con Dio.

 

A quest’ora potrebbe alzarsi il malo viento, con i suoi fantasmi, come in “Vento di terra”. Crede nella predestinazione dell’amore?

Certo. Per esperienza personale.

 

Pensiamo al famosissimo nudo femminile di Gustave Courbet, intitolato da un collezionista turco “L’Origine del mondo.” e ai numerosissimi prodigi e virtù attribuiti, d’altra parte, all’organo maschile, il cosiddetto “creapopoli”. Lei, l’onore di rappresentare l’origine d’ogni cosa, a chi lo darebbe?

A uno sguardo perfetto, dove il centro del piacere si riverberi senza rivelarsi del tutto, e in ciò esaurirsi. Ne ho in mente certi, ineludibili…

 

30 maggio 2008 

 

---------------------------

Estratti di lettura
Il lupo del Lago Nero
Le adolescenti
Un amore in guerra
La cosacca del barone von Ungern
L'oscura meraviglia
Vento di terra
Lucio o l'asino
I canti del desio
Lievemente
Kâma-Loka
Contro la P. Melissa. Elogio e invettiva
Scilp. La prigione del vizio
I cinque sensi o le cinque forme del piacere
Il sorriso di Lulla o del peccato di carne