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Monnezzopoli

di Bebbe Grillo - 03/06/2008

In Campania l'emergenza è stata voluta. Un segnale l’ho avuto il 23 febbraio 2008. 30.000 ragazzi e ragazze dei MeetUp sono scesi in piazza Dante a Napoli per far festa e insieme insegnare come ridurre e differenziare i rifiuti, fare la raccolta porta a porta, il compostaggio, il trattamento meccanico biologico. E pretendere centri di riciclo come quello di Vedelago che trasformano, senza bruciare, gli scarti in sabbie sintetiche per l'edilizia. Uno Stato serio avrebbe portato quei giovani su un palmo di mano come esempio per Napoli e la Campania. Uno Stato colluso li ha censurati. L'evento, raccontato dalle telecamere di BBC, CNN ed altri media stranieri, è stato oscurato da tg e giornali nazionali, tanto che David Willey, corrispondente dall'Italia della BBC commentò: "Aprire i giornali il giorno seguente e non trovare notizie è imbarazzante, ma è chiaro che in Italia manca una stampa libera e indipendente”.
L’emergenza è un film già scritto. Invece di fare la raccolta porta a porta a Napoli con un piano dettagliato, realizzato e pagato nel 2003, si va avanti con inceneritori e discariche. Nonostante 53 tra arresti e rinvii a giudizio, tra cui Bassolino e amministratori delegati di Fibe e dell’Impregilo.
260 Comuni sono partiti con la raccolta differenziata in Campania, tre mesi fa erano 146. Altri 98 si uniranno a breve. In  televisione si parla solo di inceneritori e discariche invece di spiegare come ridurre i rifiuti e differenziarli.  L'Unione Europea ha bocciato il piano Berlusconi ed i media ed i politici parlano solo di "dubbi" .
Nessuno  parla delle priorità d'intervento secondo l'Europa. Solo discariche, inceneritori, discariche (CHI CI GUADAGNA?), per scoprire, come ha fatto Walter Ganapini, membro onorario del Comitato Scientifico dell' Agenzia Europea per l'Ambiente, che, dal 2003, esiste una discarica che avrebbe evitato l'emergenza rifiuti.
Ascoltate la sua intervista.

Chiedo l'intervento della Corte dei Conti e dell'Unione Europea sui piani per la differenziata porta a porta mai attuati. Sui miliardi di euro di finanziamento europeo scomparsi nel nulla. Cari europei, come vi ho già chiesto a novembre a Strasburgo, fermate ogni finanziamento pubblico a Bokassa Bassolino e ai suoi cannibali. L’Italia ve ne sarà grata.

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Ho parlato con Walter Ganapini, presidente di Greenpeace e consulente a Napoli per l’emergenza rifiuti.
Ganapini ha scoperto una discarica realizzata nel 2003 (con vasche di sfogo per il percolato, argille in regola e tutto quanto) e mai utilizzata a Parco Saurino presso Santa Maria La Fossa (Caserta) della capacità di 400.000 metri cubi pari a 800.000 tonnellate (con pochi lavori estendibile ad un milione di tonnellate) in pratica il quantitativo prodotto dalla Campania in 5 mesi (differenziata inclusa). E' la terza vasca di due già usate.
Se utilizzata in questi anni in un sistema funzionante al "minimo" con differenziata non si sarebbe mai avuta un’emergenza rifiuti. A regime, con un sistema di differenziata può durare diversi anni per tutta la Campania.
Se questa discarica esiste perché non viene usata? Perché nessuno ne parla? Chi ha interesse a coprire Monnezzopoli con il silenzio dei magistrati e l’intervento dell’esercito? Se questa discarica esiste perchè utilizzare Chiaiano?

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La Procura di Napoli ha ordinato l’arresto di 25 persone, funzionari pubblici e impiegati di aziende con relazioni con il Commissariato per l’emergenza dei rifiuti (Cdr). Il primo giorno la notizia era il titolo di copertina, poche ore dopo è diventata cronaca nelle pagine interne (Corriere) o motivo di fastidio, titolo di Repubblica: “Rifiuti, la magistratura ha creato problemi”. I giornali di Veltrusconi sono allineati nella difesa di Monnezzopoli. Sono stati arrestati i capi impianti Cdr di Napoli, Benevento, Caserta, Avellino, Salerno. Il tecnico del Cdr e responsabile unico per il procedimento dell’inceneritore di Acerra. Gli amministratori delegati delle società Fibe del gruppo Impregilo, e Ecolog delle Ferrovie dello Stato. Marta Di Gennaro, braccio destro di Bertolaso.
La presenza assidua dello psiconano a Napoli desta qualche sospetto. Il suo decreto con la creazione della Superprocura è un’ingiustizia a orologeria, sua antica specializzazione. 75 sostituti e procuratori aggiunti hanno denunciato la incostituzionalità del decreto. La prevista competenza di Napoli su tutta la Campania significa la paralisi delle indagini, in quanto tutti gli uffici giudiziari della Campania “dovranno interloquire con un unico ufficio di Procura, con il rischio che minore efficacia e tempestività abbia l’azione di coordinamento del lavoro della polizia giudiziaria da parte del pm”. I procedimenti in corso saranno affidati alla Procura di Napoli con effetto retroattivo. Scippo delle inchieste in corso a chi le ha avviate e caos per i passaggi di consegna dei documenti processuali.
Bertolaso è amareggiato, parla della spazzatura come di un perduto amore: “L’intervento a Chiaiano era stato bello”, “L’intervento della magistratura ha creato problemi non solo personali, ma anche con le comunità locali”.
L’inchiesta che ha portato all’arresto dei 25 è partita a gennaio 2008, sempre tardi, ma senza nessuna relazione con il decreto dello psiconano.
Ai 25 vanno aggiunti i 28 rinviati a giudizio per reati come truffa e frode in pubbliche forniture legati al ciclo dei rifiuti. Tra questi l’ex amministratore delegato dell’Impregilo, l’ex amministratore delegato della Fibe e la statua di sale Bassolino. Il processo inizia a luglio. Il blog lo seguirà con interesse.
25+28 fa 53, il “vecchio” della Smorfia napoletana. La cosa mi preoccupa, sono un po’ superstizioso, anche perché il numero 71, gli anni di un vecchio a caso, corrispondono nella Smorfia a “uomo di merda”.
Monnezzopoli sta arrivando.