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Ad aprile persi 1.123 kmq di foresta

di redazionale - 03/06/2008

Disboscamento in Amazzonia
Il ministro brasiliano dell'Ambiente Carlos Minc sostiene che «il peggio deve ancora venire». Lo Stato leader è il Mato Grosso, il cui governatore, il re della soia Blairo Maggi, promuove la deforestazione a favore di agricoltura e allevamento/ Canna da zucchero all'assalto
La deforestazione nella Amazzonia brasiliana accelera: nello scorso mese di aprile sono stati persi 1.123 km quadrati di foresta e il ministro per l'Ambiente, Carlos Minc, sostiene comunque che "il peggio deve ancora venire". Secondo dati ufficiali resi noti dall'Istituto Nazionale di Ricerche Spaziali, lo Stato leader in materia di
Legname illegale in Amazzonia
distruzione delle foreste è il Mato Grosso, il cui governatore, Blairo Maggi, detto "il re della soia", promuove la deforestazione legale, a favore dell'agricoltura e dell'allevamento; il che gli ha causato qualche problema con gli ambientalisti locali.

In questo stato brasiliano gli avvistamenti via satellite che l'Istituto ha sviluppato attraverso il sistema definito Osservazione in Tempo Reale della Deforestazione hanno riguardato 794 km quadrati. Lo Stato che, in proporzione, ha subito il maggior danno negli ultimi mesi è stato Rondonia, "dove non c'é più spazio da deforestare legalmente", ha sottolineato il direttore dell'Istituto, Gilberto Camara.

Il Brasile possiede il 70% della foresta amazzonica, e il tema del costo ambientale dello sviluppo economico del paese è al centro di un vasto dibattiti nel paese, alimentato anche dalle dimissioni, due settimane fa, del ministro per l'Ambiente, Marina Silva.