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E' arrivato Satana!

di Andrea Marcon - 05/06/2008

     

 

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Diciamocelo: questo Ahmadinejad non ci piace. Se già lo sguardo non ispira simpatia, le sue parole intrise di fanatismo e retorica religiosa evocano spettri dai quali preferiamo stare lontani. Non capiamo poi perché le sue legittime (anzi, doverose) critiche ad Israele si coniughino con le inaccettabili (anzi, vergognose) negazioni dell’Olocausto.
Ciò detto, i vari Gianfranco Fini, Walter Veltroni, Marco Pannella, George Bush, i media asserviti, i manifestanti ebrei, etc. sono riusciti nella difficile impresa di renderci il presidente iraniano un personaggio da guardare con simpatia e addirittura da difendere. Talmente tante menzogne e strumentali travisamenti della realtà sono stati compiuti in questi giorni sul conto di Ahmadinejad e dell’Iran, sulla falsariga di quelli portati avanti negli ultimi anni, che è inevitabile provare disgusto per tali manovre e per contrasto schierarsi con chi ne è stato vittima.
Perché le parole hanno un loro peso e, lo ripetiamo, spesso quelle del presidente iraniano non ci piacciono (anche se abbiamo imparato a non fidarci di certe traduzioni ad hoc...), ma i fatti contano di più.
Quei fatti che dicono che l’Iran non ha mai mosso guerra a nessuno nella sua storia recente, che è addirittura la Cia a sostenere che non sta costruendo nessuna bomba nucleare ad uso militare, che nel suo territorio vive una folta comunità ebraica non oggetto di nessun discriminazione, che dentro i suoi confini si tengono persino regolari elezioni (purchè nel recinto ideologico dell'Islam, e sarà pur loro diritto scegliersi la forma di governo che gli pare).
Gli stessi fatti che, per converso, ci ricordano le guerre illegittime e sanguinarie combattute o foraggiate da chi ha inserito l’Iran tra gli stati canaglia, le bombe nucleari detenute illegittimamente e al di fuori di qualsivoglia controllo da Israele, la situazione dei palestinesi oppressi nella striscia di Gaza.
Ma, chissà perché, Bush e Olmert sono ricevuti tranquillamente dal Papa e nessuno osa discutere se si debba o meno stringere la loro mano lorda di sangue. No, il novello Satana, l’ultimo della lunga carrellata di nemici dell’America, è Ahmadinejad. Si badi bene, non un semplice nemico. Ma Satana. Anche contro il presidente iraniano è iniziata la crociata politico/mediatica volta a dipingerlo, più ancora che come un pericolo, come qualcosa di diverso da noi, un essere inferiore, uno scarafaggio da schiacciare. Senza ovviamente badare ai danni collaterali di qualche decina o centinaio di migliaia di iraniani uccisi. I crociati, i buoni, i puri stanno affilando le armi, pronti a sbandierare la consueta retorica “democratica” e a nascondere gli interessi geopolitici ed economici che rappresentano ovviamente la vera motivazione dell’accerchiamento all’Iran.
No, questo Ahmadinejad non ci piace, ma se lo attaccheranno noi saremo senza dubbio dalla sua parte.