Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / La Cipra: «I No-tav hanno ragione»

La Cipra: «I No-tav hanno ragione»

di nuovaecologia - 25/01/2006

Fonte: lanuovaecologia.it

La federazione che raccoglie oltre 100 associazioni degli Stati Alpini a sostegno della battaglia contro l’alta velocità: «Prima di costruire nuovi tunnel utilizziamo meglio le ferrovie esistenti»
L'opposizione al progetto della nuova Torino-Lione incassa il sostegno della Cipra Internazionale, la federazione di oltre 100 associazioni di tutti gli Stati alpini, dalla Francia alla Slovenia. I delegati della Cipra si sono dati appuntamento nel fine settimana per discutere dei temi legati all'attuazione del Protocollo sui Trasporti della
Tav, un manifestante
Tav, un manifestante "curioso"
Convenzione delle Alpi, l'accordo internazionale che vincola i Paesi alpini e l'Unione Europea.

Con l’occasione discuteranno delle politiche appropriate per la tutela della Regione Alpina. E il tema delle infrastrutture stradali e ferroviarie rappresenta uno degli aspetti più delicati visto che il 70% dei 150 milioni di tonnellate di merci che ogni anno attraversano le Alpi lo fa a bordo di TIR, con una continua crescita di inquinamento, congestione, disagi. «Ma non saranno i nuovi tunnel di valico, come quello della Val Susa e quello del Brennero, a rendere più competitiva la ferrovia rispetto all'autostrada» spiega Helmuth Moroder, vicepresidente della Cipra Internazionale. «Le ferrovie di valico, da Ventimiglia a Tarvisio, dispongono di binari sufficienti per far viaggiare molte più merci di quelle che oggi attraversano le Alpi: prima di pensare a nuovi binari, specie su infrastrutture costose come i tunnel di base, bisognerebbe utilizzare meglio le ferrovie esistenti». Un esempio è quello della nuova ferrovia Pontebbana, aperta alla fine degli anni '90 con la promessa che avrebbe alleggerito l'autostrada dai Tir. «Invece – riprende Moroder – nel 2004 sul valico tarvisiano i treni hanno trasportato esattamente le stesse merci che, 10 anni prima, utilizzavano la vecchia ferrovia tra Friuli e Carinzia, mentre il traffico pesante è triplicati”».

«La
Antonio Ferrentino, tav, val di susa
Antonio Ferrentino
risoluzione approvata
dagli ambientalisti di tutti i Paesi alpini non si limita ad esprimere solidarietà alla Val Susa – afferma Damiano Di Simine, Presidente di Cipra Italia – ma esige una valutazione trasparente e indipendente dei benefici che la nuova Torino-Lione apporterebbe. In questo momento l'unica certezza sono i costi esorbitanti (oltre 15 miliardi di euro) e i tempi realizzativi, con un gigantesco cantiere che occuperebbe la valle fino al 2025. L'attuale ferrovia, adeguatamente ammodernata assieme a quella di Ventimiglia e alla nuova linea svizzera del Sempione-Loetschberg, di imminente apertura, può assorbire la totalità del traffico terrestre di merci tra Italia e Francia».

I problemi secondo Di Simine sono altrove: «dalle eccessive agevolazioni che l'Italia concede agli autotrasportatori all’inadeguatezza della nostra logistica ferroviaria, alla presenza di tratti ferroviari eccessivamente congestionati, come i nodi di Milano, Torino e Nizza, sui quali oggi è davvero difficile pensare di far circolare più treni senza effettuare investimenti ben più urgenti di quelli programmati sulle tratte internazionali».

Per approfondire questi temi la Cipra Italia ha fissato un appuntamento a Torino, in un convegno che verrà organizzato insieme all'associazione Pro Natura il prossimo 30 gennaio.