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Palestina, Mahmoud Abbas riprende il dialogo con Hamas. Israele ci ha diviso e illuso

di Michel Bôle-Richard - 06/06/2008


Gerusalemme - A circa un anno dal colpo di mano di Hamas nella striscia di Gaza, il 15 giugno 2007, Mahmoud Abbas, presidente dell’Autorità palestinese e capo di Fatah, ha fatto appello, mercoledì 4 giugno, a "un dialogo nazionale esaustivo per mettere fine allo scisma nazionale che ha inflitto pesanti danni alla nostra causa e nuove sofferenze al popolo palestinese".
 
Nell’appello, Abbas si è, per la prima volta, astenuto dal pretendere che gli islamici rinuncino al potere nella striscia di Gaza. Questo colpo di mano aveva messo fine a un governo di unione nazionale che metteva assieme Hamas e Fatah.
Il presidente Abbas ha spiegato di avere agito così “in seguito a diversi appelli provenienti da paesi arabi amici per mettere fine alle divisioni". ha precisato che al raggiungimento di questa riconciliazione, si terrebbero delle elezioni legislative e presidenziali. La ripresa del dialogo dovrebbe avvenire sulla base di un’iniziativa yemenita.
Il 23 marzo, Fatah e Hamas avevano firmato “la dichiarazione di Sana’a", al termine di diversi giorni di discussioni nella capitale dello Yemen. Il testo in sette punti doveva consentire, sulla base degli accordi della Mecca dell’8 febbraio 2007 – che avevano portato alla messa in piedi di un governo di unità nazionale -, di ritrovare l’unità. Ma molto presto, sono emerse delle divergenze sull’interpretazione del testo.
Secondo Hamas, la "dichiarazione di Sana’a" non era che una bozza per riprendere i colloqui; per Fatah, doveva essere accettata in blocco. Ma soprattutto, gli islamici dovevano fare ammenda e restituire il potere preso con la forza. I negoziati, dunque, non sono mai ripresi. Adesso, Mahmoud Abbas tenta di riavviarli.
Il Movimento della resistenza islamica ha accolto con favore la proposta. Un portavoce l’ha definita un "passo positivo" e ha annunciato che Ismail Haniyeh, ex primo ministro del governo di coalizione, avrebbe risposto nel corso della giornata di giovedì.
Il gesto del presidente Abbas arriva nel momento in cui i dirigenti palestinesi hanno perso le speranze di portare avanti i negoziati di pace con gli israeliani. Ahmed Qorei, il principale negoziatore, ha ammesso, mercoledì, che ci vorrebbe "un miracolo" perche i colloqui si concludessero positivamente prima della fine dell’anno. E Yasser Abed Rabbo, principale consigliere di Mahmoud Abbas, ha fatto sapere, lunedì, che "le discussioni per la creazione di due Stati sono un’illusione e una menzogna diffusa da Israele". Tutti I tentativi di ripresa del dialogo con Hamas saranno interpretati dalle autorità israeliane come una ragione di rottura.

Le Monde
(Traduzione di Carlo M. Miele per Osservatorio Iraq)