Ci sono tanti condomini che iniziano ad attrezzarsi con impianti di microcogenerazione o, addirittura, fotovoltaici.
Ci sono sempre più famiglie che investono sulla coibentazione della loro abitazione per stare caldi d’inverno e freschi d’estate, spendendo il meno possibile in energia, per vivere meglio.
Ci sono tante famiglie che iniziano ad avere un orto: servono 250 metri quadrati per produrre quanto basta per 4 persone tutto l’anno ed essere certi che non sono stati usati OGM o concimi chimici ma solo e compost e concimi naturali.
Ci sono sempre più famiglie che, vivendo in città e non avendo un orto se lo inventano negli spazi condominiali usando grandi vasi con risultati stratosferici, sia di raccolto che di nuove conoscenze ed amicizie.
Ci sono tante famiglie che, vivendo nello stesso condominio, iniziano a pretendere la raccolta differenziata per il riciclo e cercano i detersivi alla spina.
Ci sono sempre più famiglie che hanno capito che con 15 euro a settimana possono autoprodurre per 4 persone: biscotti, yogurt, dolci, pane e formaggio, facendo una bella scampagnata dall’agricoltore di fiducia (che coltiva in modo biologico) per prendere il latte alla spina.
Ci sono sempre più persone che hanno scoperto che il rapporto con una merce migliora nel tempo perché si impara ad usarla sempre meglio e, prima di trasformarla in rifiuto, ci pensano bene perché quello che va di moda è spesso più fragile e meno efficiente, oppure ci dà cose che non ci servono e sono solo “trendy”…
Ci sono sempre più aziende che producono beni con l’obiettivo di farli durare il più possibile, chiedendo ai propri dipendenti la massima qualità e non la massima produttività.
Ci sono sempre più aziende che producendo si prefiggono di rispettare l’ambiente.
Ci sono sempre più aziende che puntano su partnership intelligenti, vicine territorialmente e sulla logistica avanzata per accorciare le filiere.
Ci sono sempre più famiglie e più aziende che condividono una visione del futuro che non poggia sulla produttività e sui consumi esasperati ma sulla qualità dei beni prodotti e sul loro uso rispettoso dell’ambiente.
Sarà un caso, una coincidenza ma ci sono sempre più iscritti al Movimento per la Decrescita Felice.